(M. Calabresi) – In altre epoche, sarebbe scattata la sindrome da accerchiamento. La Roma invece, nel giorno del convegno sulla libertà di stampa organizzato dall’Ussi, si isola dal resto dell’opinione pubblica romana e non fa polemiche. Il d.g. Mauro Baldissoni, a dire il vero, polemizza, ma sul trattamento che i media riservano alla squadra, non sul rigore non dato domenica scorsa contro il Sassuolo da Giacomelli a Ljajic. «Se pensassimo che il campionato non è regolare perché gli arbitri decidono le partite, non dovremmo neanche scendere in campo – spiega –. I risultati dipendono da tanti fattori fuori dal nostro controllo: fortuna, bravura degli avversari, decisioni arbitrali. Cose di cui noi non dobbiamo preoccuparci. Strillare per condizionare gli arbitri sarebbe un altro errore ancor più grave e sciocco».
Meglio pensare al primato: «Nessun calo, la squadra fin qui ha fatto cose straordinarie». Baldissoni, in sala, siede accanto a Lotito; poi, sollecitato, ironizza sulla ormai celebre storia dei maghi, che non hanno più l’effetto di qualche settimana fa. «Qualcuno sta pagando dei contromaghi, evidentemente… ». Puntuale la risposta del presidente laziale: «Sono cattolico praticante, non utilizzo attività esoteriche. Mi sono state attribuite battute, ma io confido nella Divina Provvidenza ».