(A. Pugliese) – A chi diceva che era costato troppo, ha risposto direttamente sul campo. E a chi pensava che non fosse in grado di sostituire Marquinhos, Mehdi ha semplicemente risposto con una serie di prestazioni.Così è entrato nel cuore di tutti, soprattutto dei tifosi, che sperano di rivederlo regolarmente al suo posto già dalla prossima partita, in casa con il Cagliari.«Purtroppo sono giorni che ho dolore al polpaccio. Una botta presa 15 giorni, fama poi ho giocato col Torino tre giorni dopo e sono dovuto uscire. Sto recuperando piano piano. È una botta chemi fa soffrire, ma spero di potermi allenare da martedì perché abbiamo una settimana importante. Con il Cagliari spero proprio di esserci».
Bianconeri avanti Lo sperano tutti, anche perché con la «frenatina» dei due pareggi la Juventus si è rifatta sotto ed ora è ad una sola lunghezza dai giallorossi. «La Juve è da tre anni la squadra più forte d’Italia — dice il difensore marocchino —. Hanno un gruppo di qualità, una rosa completa, fanno bene anche in Champions. Ci mette in difficoltà perché è una grande squadra. Noi non siamo favoriti per lo scudetto, dobbiamo tornare in Europa perché è quello l’obiettivo principale della squadra e della società. Se poi potremo fare di più, lo faremo. Ma Juve e Napoli sono squadre di qualità e dobbiamo lottare fino alla fine con loro».
La testa Per riuscirci, però, la Roma deve mettere da parte ogni timore legato ai due pareggi con Torino e Sassuolo, riacquistando la consapevolezza di quanto fatto in precedenza,nella striscia di dieci vittorie consecutive. «In questi giorni ho sentito anche Strootman e Pjanic, nessuno è preoccupato, anche se questi due pareggi hanno fattomale nella nostra testa, potevamo fare di più — continua Mehdi—. Eravamo tristi ed arrabbiati: non voglio tornare sugli errori che ci hanno fatto perdere punti, ma potevamo avere 4 punti in più. Il campionato sarà duro fino alla fine, dobbiamo cercare subito di vincere contro il Cagliari,ma sappiamo che sarà una partita difficile». Con il capitano Mehdi «il tappetaro », come si è definito lui negli auguri a Totti, in poco più di quattro mesi si è già impossessato di Trigoria. E ad aiutarlo è proprio il rapporto con il capitano, con cui si è creato subito un feeling naturale. «Siamo un bel gruppo, con un grande carattere. Francesco? Con lui scherzo spesso. Mi fa sempre ridere, è una bella persona». Insieme, possono costruire qualcosa di bello. «Già, «questa squadra non ha paura di nessuno». A vederlo da vicino, si capisce anche perché