(C.Zucchelli) Ieri l’ultimo saluto dell’Olimpico, con l’applauso dei tifosi e il lutto al braccio, oggi la camera ardente e i funerali nella sua Frascati, la città dove Amadeo Amadei era molto di più di un ex calciatore. Per quanto vincente poi, visto che «Fornaretto» è stato il bomber del primo scudetto romanista, ma ai Castelli era semplicemente «uno di noi».
LO STADIO Prima della partita sotto la curva Sud è stato posto un ritratto di Amadei: foto a colori, maglia giallorossa, è rimasto lì fino all’ingresso in campo della squadra per il riscaldamento, quando Daniele De Rossi e un paio di raccattapalle gli hanno deposto accanto un mazzo di fiori. Quando lo speaker lo ha ricordato, l’Olimpico ha applaudito ed esposto gli striscioni «Non potete pretendere che pugnali mia madre, ciao Fornaretto», riferimento a una frase di Amadei che, lasciata la Roma, chiese di non giocarle contro e «In bici da Frascati a Monte dei Cocci, Fornaretto ieri un esempio per oggi». Il minuto di silenzio ci sarà nel prossimo turno. Oggi i funerali a Frascati, alle 15 nella chiesa di San Pietro, chi vorrà potrà dedicargli un saluto nella camera ardente allestita in Comune da stamattina .
CON I GIOVANI La Roma sarà presente con Italo Zanzi, forse un giocatore e una rappresentanza delle giovanili. Proprio ai ragazzi Amadei pensava spesso, come ha ricordato Bruno Conti: «Quando poteva veniva a Trigoria a trovarli, era una bella persona che ha onorato la maglia della Roma nel migliore dei modi». Il presidente del Roma Club Campidoglio, Federico Rocca, ha proposto «di intitolargli Campo Testaccio«.Difficile, almeno per ora. Più facile che la Roma gli dedichi uno dei campi di Trigoria, come già fatto con Di Bartolomei.