(M. Cecchini) – I biografi di Chen Feng raccontano che, col capitale di partenza che aveva, il 33enne Chen Feng poteva al massimo comperare un’ala del Boeing 737 astutamente noleggiato per cominciare a fare business nel trasporto aereo. Da quel giorno di vent’anni fa la scalata è stata continua, complice anche l’aver saputo convincere George Soros a investire su di lui.
Coincidenza singolare, visto che proprio il magnate di origini ungheresi nel 2008 era stato in trattativa per acquistare quella Roma, che adesso potrebbe irrompere nella vita dell’imprenditore cinese, il cui curriculum annovera tali e tante partecipazioni politiche, accademiche ed economiche da far impallidire la maggior parte dei ruspanti dei presidenti del nostro calcio.
Ma Chen Feng non limita l’orizzonte dei propri interessi solo al denaro, visto che ama praticare la meditazione buddista – utilissima per fronteggiare la facile irritabilità del tifoso italiano – e l’arte della calligrafia. Non a caso, a tutti i dipendenti della Hainan Airlines, infatti, al momento dell’assunzione è dato in lettura un pamphlet sulla cultura tradizionale cinese. I manager, invece, devono conoscere un libro scritto dal maestro Nan Huai-Chin, esperto di tradizioni buddiste, confuciane e taoiste. Consigli? Se Chen Feng un giorno sbarcherà davvero a Trigoria, meglio prepararsi a corsi intensivi di filosofie orientali. D’altronde, non a tutti è concesso «volare» alto.