(L. Franceschini/C. Zucchelli) – Vecchia, cattiva e vincente: è la Roma di Rudi Garcia in tre parole. Quelli affibbiati alla prima della classe sono aggettivi forti, estremizzati, ma dal fondamento statistico. C’è poco da sindacare sui numeri, e questi dicono chiaramente come la Roma sia in Europa considerando i 5 campionati d’élite: Serie A, Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1 la capolista più «vecchia» per età media (27,1) e maggiormente punita in termini di sanzioni disciplinari (30 gialli e 2 rossi). L’estate scorsa, in controtendenza rispetto ai precedenti anni di gestione americana, Sabatini coadiuvato dal fondamentale Garcia ha ritenuto opportuno inserire in rosa calciatori d’esperienza, più in là con gli anni, accantonando la tanto cara linea verde. Risultati alla mano, sembra che il gioco sia valso la candela.
Ammonizioni ed espulsioni, invece, sono rimaste quasi costanti rispetto all’annata di Zeman e aumentate rispetto all’anno della “revolucion” di Luis Enrique.Qualcosa non torna: negli anni passati la fase difensiva veniva in buona parte trascurata mentre quest’anno la concentrazione è massima. La Roma, inoltre, è al momento la squadra che in Serie A ha fatto in media più possesso palla (59,4% contro il 57,1% della Juve), a tal punto da conquistare in questa graduatoria il 3° gradino del podio europeo alle spalle di Bayern e Barça, davanti ad Arsenal e Psg. Avere il pallone tra i piedi dovrebbe naturalmente ridurre le possibilità di abbattere un avversario; i problemi però nascono le volte in cui i centrocampisti sbagliano nel palleggio a metà campo, con i terzini già alti ed i soli centrali (8 ammonizioni in due) più DeRossi (3 gialli) a difesa di De Sanctis: in tal caso, il fallo tattico è una necessità.
Il passato Infatti adesso è aumentato anche il furore agonistico. mentre la Roma allenata da Luis Enrique prima e Zeman prendeva molto (troppo) spesso cartellini gialli, oppure rossi, fini a se stessi. Con lo spagnolo in panchina nelle prime 12 giornate, le ammonizioni non erano tantissime, 21, le espulsioni giusto un paio, quella di José Angel contro il Cagliari e quella di Kjaer al derby. Ben diverso invece il discorso con Zeman: 36 ammonizioni e 4 espulsioni nelle prime 12 giornate giocate (senza quindi considerare la partita mai disputata a Cagliari) raccontano di una squadra in crisi di nervi fin dall’inizio della stagione. Non solo: con una difesa alta come quella del boemo i giocatori erano costretti a falli tattici o da ultimo uomo per fermare gli avversari e questo limetteva spesso in crisi