(C.Zucchelli) Per ogni brasiliano questo è un anno speciale, considerando che tra sette mesi si gioca il Mondiale di casa. Castan e Dodò non fanno eccezione anche se, al contrario del connazionale Maicon, di possibilità di essere chiamati da Scolari ne hanno pochissime (il centrale) o praticamente zero (il terzino). Per questo il loro Brasile, almeno adesso, è la Roma. E se per Castan questa stagione si sta rivelando entusiasmante, per Dodò il percorso è ancora all’inizio. Anche se lui, a Sky, giura: «Sto migliorando e credo che anche l’allenatore inizi a fidarsi di me».
LA NECESSITA’ In realtà, almeno nelle prime giornate, Garcia è stato costretto ad avere fiducia in lui. Balzaretti era e resta il titolare, ma l’infortunio muscolare che lo tiene fermo — sosta compresa — da quasi un mese ha spalancato le porte al brasiliano: «Quando ho avuto la mia opportunità mi sono fatto trovare pronto e piano piano sto crescendo, anche perché non ho ancora fatto due partite di fila». Succederà domenica contro l’Atalanta in una Roma che arriva da tre pareggi di fila: «Sì, ma noi abbiamo fatto un grande inizio di stagione e siamo andati oltre le previsioni. Potevamo e possiamo fare meglio, ma se analizziamo le singole prestazioni non è che non abbiamo giocato o siamo andati malissimo».
LA SCELTA Probabilmente, se gli attaccanti fossero stati più concreti la Roma sarebbe ancora prima in classifica. Nulla si può infatti imputare a una difesa che ha subìto solo tre gol in tredici giornate. Castan e Benatia ne sono i leader: «Tra di noi parliamo spesso — racconta il centrale brasiliano nella chat “As Roma Membership” —. Speriamo di lavorare sempre bene in coppia per far stare tranquilla la squadra». È indubbio che quando uno dei due manca, dietro si soffre di più e il primo a saperlo è Garcia, che li ha scelti come titolari fin dai primi allenamenti: «L’allenatore ci ha trasmesso la mentalità giusta secondo cui tutta la squadra deve difendere. È importante per me e per tutti essere la difesa meno battuta d’Europa».
FRATELLO VINCENTE Un confronto, quello con i grandi club d’Europa, che per adesso c’è solo sulla carta. Sul campo bisognerà aspettare la prossima stagione: «Vogliamo arrivare in Champions — ribadisce Castan — e siamo sulla strada giusta». Lo è la Roma, lo è lui, ma lo è anche suo fratello Luciano (un altro difensore centrale, ma di piede destro) che qualche giorno fa col suo club, il Sao Bernardo, ha vinto la Coppa Paulista in Brasile. Più piccolo di Leandro di tre anni, Luciano prima ha festeggiato coi compagni, poi ha raggiunto il fratello a Roma. Per vederlo giocare e imparare, dice, qualche segreto del mestiere.