(C.Zucchelli) – L’occasione per l’esordio in Serie A c’era tutta: con Castan squalificato e Benatia alle prese con il nervosismo e un problema al polpaccio, l’ultimo quarto d’ora di Torino Roma sembrava dovesse essere quello di Tin Jedvaj. Per il giovane croato invece, diciott’anni da compiere tra tre settimane, non c’è stato niente da fare, visto che Garcia ha preferito inserire Marquinho spostando De Rossi in difesa e il pensiero è corso a quando, un anno fa di questi tempi, Marquinhos aveva messo insieme già 7 presenze, di cui 5 da titolare.
Rivoluzione Quella Roma era l’esatto opposto di questa. E non solo per i punti (14 contro 31, senza considerare il 30 a tavolino di Cagliari) ma anche per l’età media: 25,7 anni con Zeman dopo 11 giornate (sempre sul campo, quindi senza contare Cagliari), 27,9 con Garcia. Una rivoluzione, decisa in estate dalla società e dall’allenatore, convinti che servisse gente d’esperienza per ricostruire una squadra distrutta nei nervi e nel gioco. I risultati finora stanno dando ragione alla Roma e pazienza, dicono dentro e fuori Trigoria, se del «progetto giovani» sbandierato un paio d’anni fa (con Luis Enrique l’età media dopo 11 turni era 27,2 anni) è rimasto ben poco.
I titolari Dei titolari, gli unici Under 25 sono Pjanic, Strootman (23) e Florenzi (22). Poi ci sono Dodò (21) e Ljajic (22), ma per il resto la Roma è guidata da gente over 30 (Totti, De Sanctis, Balzaretti e Maicon) e da giocatori che, dai 26 ai 31 anni, sono nel pieno della maturità agonistica.
Chi li ha visti ? A farne le spese, considerato anche che la Roma ha solo il campionato, a cui al massimo si potranno aggiungere cinque gare di Coppa Italia da gennaio, sono i più giovani della rosa, quelli combattuti tra la voglia di restare a Trigoria per imparare dai big e non perdersi un’eventuale lotta per il titolo e la necessità di andare a giocare altrove. Finora non si sono mai visti il portiere Skorupski, i difensori Romagnoli e Jedvaj (costato ben 5 milioni e strappato alla concorrenza del Tottenham), il centrocampista Ricci e l’attaccante Caprari, che lo scorso anno giocava in Serie A col Pescara. Garcia in allenamento li segue con attenzione, quando serve li rimprovera – anche aspramente – per dei comportamenti che ritiene poco consoni (vedi serate in discoteca quando il giorno dopo c’è allenamento), ed è convinto che possano crescere bene e diventare potenziali titolari. In futuro, però. Adesso non sono ancora pronti. Adesso devono lavorare e fidarsi solo delle sue parole: «Fatevi trovare pronti quando ci sarà bisogno».