(B.Tucci) Alla ricerca dell’undicesima vittoria. La Roma di Garcia, entrata nella storia, vola a Torino per vedersela con i giovanotti di Ventura, guidati da quel Cerci nato e cresciuto nelle giovanili di Trigoria. Fu un errore venderlo? Sarebbe troppo facile rispondere e questo non è il momento delle polemiche perché la città giallorossa è a mille e non sta più nei panni per la gioia. Però, adesso, dopo la sbornia di giovedì notte, il mister riflette insieme con i suoi ragazzi uniti come non mai intorno al loro allenatore. Inutile nascondersi: la mancanza di Totti si fa sentire, eccome. Garcia si preoccupa, perché vede che si fa fatica ad arrivare in area ed a tirare in porta. Anche perché diventa complicato per una punta centrale sfondare se i palloni non arrivano. Si corre ai ripari. Come? Contro il Chievo, nel secondo tempo, il mister è riuscito ad azzeccare quelle due o tre mosse che hanno poi sbloccato la partita. E contro il Torino, che cosa si inventerà il «francese di Testaccio»? Si possono solo azzardare alcune ipotesi: manterrà in formazione Borriello, non c’è dubbio; e rimetterà in campo dal primo minuto Florenzi, capace di saltare l’uomo e di bucare le difese avversarie. Partita difficile, tutti vogliono avere l’«onore» di sconfiggere per primi la Roma.
Sull’altra sponda del Tevere, non c’è la stessa euforia giallorossa, ma si respira comunque un’aria più serena dopo la vittoria sul Cagliari ed il pareggio in casa del Milan. Ci sono voci che vorrebbero Petkovic sulla panchina della nazionale svizzera. Ora, se Lotito crede nelle qualità del suo allenatore non perda tempo e concluda presto il rinnovo del contratto. Per poter costruire, fin da subito, una squadra competitiva che possa entrare nell’Europa che conta.