(M. Ferretti) – Da dove cominciamo: dai 32 punti su 36 conquistati nelle prime dodici giornate di campionato o dai due rimediati nelle ultime due partite, una in casa del Torino e l’altra all’Olimpico contro il Sassuolo? Da qualsiasi angolazione si guardi la faccenda, comunque, ci sono cose e dati a prova di ogni tipo di smentita. A cominciare dal primato in classifica, corredato dalla miglior difesa e dal secondo attacco del campionato. Solo che i punti di vantaggio sulla seconda nel giro di due partite sono passati da cinque a uno. E i gol al passivo, sempre nel giro di una settimana, da uno sono diventati tre. E questo, all’inizio dell’ennesima sosta per gli impegni delle Nazionali, è sufficiente per aprire un dibattito sul contraddittorio momento della squadra di Rudi Garcia. Una sosta di riflessione per il francese per capire perché la Roma di oggi è diversa da quella di ieri.
UNA DIFESA INDIFESA
Non v’è dubbio che le assenze in contemporanea di Totti (domani nuovo controllo) e Gervinho (ma nel comunicato della Roma non si parlava solo di 7-10 giorni di stop?) abbiano recitato nelle ultime tre settimane (quattro partite) un ruolo determinante e in negativo. I gol all’attivo, quattro in quattro partite, ne sono la sintesi più chiara. Questo aiuta a capire che la rosa della Roma, unica squadra ancora imbattuta del torneo, in attacco non è così (qualitativamente) ampia (Sabatini interessatissimo a Iturbe del Verona), senza dimenticare che contro il Sassuolo si è perso strada facendo anche Borriello (oggi controlli, ma l’infortunio non appare serio). In difesa le cose non vanno meglio, perché senza a turno Castan e Benatia la squadra ha sofferto come mai in precedenza, indipendentemente dai due gol al passivo in due partite. E un pò per l’attacco che non segna più come prima o per la difesa che non tiene più come in avvio, la Roma a Torino e con il Sassuolo si è fatta rimontare il gol del vantaggio, e da sei punti potenzialmente in cassaforte si è dovuta accontentare solo di due. Non battendo il Sassuolo, inoltre, la Roma ha interrotto una serie di vittorie consecutive in casa che durava da sei mesi, da Roma-Chievo 0-1 dell’8 maggio scorso. Piccoli segnali del malessere che oggi accompagna la Roma. Nulla di grave, ma la situazione va monitorata con attenzione. Totti, poi, merita un discorso a parte: con lui in campo, la Roma viaggiava alla media di tre punti a partita, senza di lui la media è scesa a due.
LA MEDIA DI TOTTI
Questo vuol dire che senza Totti la Roma ha un punto in meno ogni due partite. Non serviva questo dato per testimoniare il valore e l’importanza del capitano, se mai alimenta un interrogativo sempre di moda: è una Roma Totti-dipendente? In realtà, qualsiasi squadra abbia in organico Totti diventa automaticamente dipendente da un giocatore così straordinario. È logico, perciò, che la sua assenza/presenza condizioni l’andamento della Roma. Anche sotto il profilo psicologico. Non esistendo un altro Totti in circolazione, Garcia ha cercato di ricavare il massimo da coloro che più si avvicinano, per caratteristiche, al capitano. La manovra collettiva, però, ha pagato dazio, al di là degli errori dei singoli a due passi dal portiere avversario. Dopo la sosta il capitano non ci sarà, ma contro il Cagliari alla Roma basterà solo una cosa per restare in testa alla classifica: vincere. Come fatto per dieci gare di fila, fino all’inizio di novembre.