(S.Carina) «Il pareggio col Sassuolo? Non me ne parli. Stavo guardando la partita con amici qui in Polonia, ci siamo distratti un attimo e…». A parlare non è un tifoso qualunque ma il presidente della federazione calcistica polacca, Zibì Boniek.
Due pareggi nelle ultime due gare: calo fisiologico o casualità?
«Nessuna delle due, è semplicemente il calcio. Parliamo di un gioco troppo semplice per cercare di spiegare ogni cosa che accade. La Roma ha vinto 10 partite consecutive e in un paio di occasioni ha avuto anche un po’ di fortuna. Ora la carta è girata e quello che prima andava tutto bene e che ti ha permesso di fare 30 punti su 30, adesso va storto. Probabilmente il Sassuolo ti ha tolto quello che avevi conquistato a Udine, dove il pareggio era il risultato più giusto».
Le assenze iniziano a farsi sentire?
«Partiamo da un presupposto: la Roma sta facendo un grandissimo campionato, al di là di ogni più rosea aspettativa. E’ chiaro che avere Totti è meglio che non averlo ma anche senza Francesco questa squadra ha vinto. Come è sotto gli occhi di tutti che la coppia formata da Castan e Benatia dà più garanzie rispetto a quando ne devi fare a meno. Farsi troppe domande, però, può essere controproducente: si rischia di perdere le certezze acquisite. Sia chiaro: sto parlando all’interno della squadra».
Pur non alzando la voce, la Roma non è soddisfatta degli ultimi arbitraggi che ha ricevuto.
«Non ci sono partite di calcio senza gli arbitri e loro fanno di tutto per dirigerle al meglio. Soffermarsi su questo tema non reca vantaggi e rischia di creare degli alibi. Se uno è convinto che ci sia un disegno prestabilito è un conto. Ma le dico la verità: non mi sembra proprio essere questo il caso».