(M.Caputi) Parlare di squadre, prestazioni e classifica dopo le vicende di Salerno suona strano e inopportuno. Vogliamo e dobbiamo comunque sforzarci, pensando che ne verremo fuori, liberando il nostro calcio dallamorsadelteppismoe degliultràprotagonistiancheieri sera a Torino di beceri cori razzisti.
Il bene vince sempre il male e il calcio con la sua bellezza deve riuscire in questa impresa. Basta pensare a quanto sta accadendo in campionato dove tre squadre, ognuna alla propria maniera, stanno animando un’intensa lotta al vertice. Distanze e equilibri cambiano con il passare delle partite e delle circostanze.
Il primo dato è che la Roma non ha sfruttatoilvantaggiocheleoffriva il calendario, ma il suo secondo pareggio consecutivo non è frutto di un calo, bensì di tre fattori: l’incapacità di chiudere la gara, l’assenza di quattro attaccanti (Borriello dopo Totti, Gervinho e Destro) e le infelici decisioni arbitrali. La morale per la Roma è una sola: aiutati, perché nessuno ti aiuta. Il secondo dato emerge dal confrontodiTorino, dovela Juventus ha confermato il suo ruolo di squadra favorita e da battere. La vittoria con il Napoli va oltre il risultato, è la conferma di una personalità, di una forza mentale e tecnica, ancora oggi, superiore a tutte. La Juventus nelle ultime gare sta ritrovando passo e atteggiamento degli anni scorsi, quelli che ancora mancano al Napoli.
La squadra di Benitez potrà crescere se farà tesoro della sconfitta, maturatasoprattutto per approccio e cattiveria diversi rispetto agli avversari. La lotta rimane e sarà apertissima, tenendo sempre conto delle ambiziose velleità di Inter e Fiorentina, quest’ultima con un Pepito Rossi straordinario.
La sosta permetterà un riposo solo teorico visti i tanti nazionali prestati alle nazionali. Alla ripresa sarà interessante verificare come ripartiranno tutte le protagoniste con distacchi cambiati e, in alcunicasi, assottigliati.Dopotante inquietudini si concederanno un po’ di tregua anche Lazio e Milan. Petkovic sa che può e deve puntare sul talento di Keita, Allegri che, se non batterà il Genoa, sarà nuovamente un uomo con la valigia.