(A.Angeloni) – Ci mancava Dick Advocaat, ex ct dell’Olanda (e non solo) e ora tecnico dell’Az Alkmaar, ad allarmare una piazza che si affeziona e ama in un istante i proprio calciatori, specialmente uno come Kevin Strootman che, in poco tempo, ha dimostrato di essere uno di quelli che sposta. «Strootman è un esempio di professionalità. Sono rimasto molto stupito del fatto che la scorsa estate non sia finito in un club di prima grandezza in Europa. Ma se continuerà a esprimersi su questi livelli,non credo che rimarrà a Roma a lungo. Lo vedo destinato a finire in un team del calibro del Manchester United», la sibilla Advocaat dixit.
E qualche tempo fa anche l’attuale ct dell’Olanda, Van Gaal, parlò di Kevin come un calciatore di passaggio a Roma. Allora è un vizio tutto olandese. A Trigoria saranno tremati i polsi, qualcuno si sarà pure chiesto: «Ma che vuole?» o «perché non si fa gli affari suoi?». Ma queste sono i segreti e le verità di Pulcinella. Per la Roma sono, però, le classiche situazioni che fanno pensare al comunque vada sarà un successo, visto che il Manchester di turno – eventualmente – non lo vorrà mica gratis, Strootman, specialmente dopo le parole dei vari ct olandesi.
Ciò che emerge di positivo dalle parole di Advocaat è che la Roma quest’anno ha dei gioielli da mettere in mostra e ci sta che qualcuno lo vorrà (o dovrà) vendere, esattamente come è successo lo scorso anno con Lamela, Marquinhos e Osvaldo (anche se per Dani i motivi non erano certo economici). Strootman vale tanto e sicuramente è da Manchester United, ma non è escluso che la Roma, con l’eventuale ingresso in Champions League, non debba avere la necessità di cedere i pezzi pregiati, che non si fermano al pennelloneolandese.
CALCIATORI IN VETRINA
Magari domani un ex tecnico della nazionale marocchina si alza dal letto e potrà usare gli stessi termini per Benatia. Perché il Barcellona non potrebbe pensare a Mehdi per il dopo Puyol? Certo. Quindi? Quest’anno brillano in tanti nella Roma, perfino Garcia sta schivando una sirena dietro l’altra, non ultima la nazionale di Francia, che non se la passa bene sotto la guida di Deschamps e ha subito strizzato l’occhio all’uomo delle dieci vittorie consecutive e dell’imbattibilità dopo dodici giornate di campionato. La vetrina, fortuna per la Roma, è grande e deve fare spazio a tanti.
Lo stesso Castan ha raggiunto un valore di mercato ben diverso da quello di un anno fa. E Florenzi? Uguale. Idem per Gervinho.
Per non parlare di De Rossi, a cui sono bastati pochi mesi per riconquistarsi il gradimento europeo. Un elemento a rischio è Ljajic, che nell’accordo con la Roma ha inserito una clausola sufficientemente alta (intorno ai 2 milioni di euro), per cui può partire se una società qualsiasi si presenta ed è disposta a coprire la cifra indicata dal contratto.
IL NODO PJANIC
Il problema vero, almeno stando a quanto ha ammesso il ds Sabatini due mesi fa, è Pjanic, che ha solo un anno e mezzo di contratto. Se non rinnova, è scontato che partirà a giugno, anche a cifre moderatamente basse visto che sarebbe prossimo alla scadenza; se rinnova cambia tutto. O forse niente. Il futuro dei gioielli – checché ne dica Advocaat – dipenderà dalle esigenze della società e la speranza dei dirigenti è che la prossima estate siano ben diverse da quella appena passata.