(M. Ferretti) – Mattia Destro è pronto. Anzi, è quasi pronto per tornare a giocare. Il ginocchio operato in gennaio (dieci mesi fa…) non crea più problemi, ora si tratta soltanto di recuperare una buona condizione atletica (oggi test in famiglia tutto per lui) prima di mettersi, al cento per cento, agli ordini di Rudi Garcia. E ipotizzare che Mattia possa essere già convocato per la partita di lunedì 25 contro il Cagliari non è assolutamente azzardato. Ormai è una questione di giorni, non più di settimane. Destro ha voglia di recuperare il tempo perduto, sapendo che ha ancora la possibilità di convincere il ct Cesare Prandelli a portarlo l’anno prossimo in Brasile. Ha più di un girone di campionato per riuscirci e la Roma potrebbe dargli una mano determinante. Lui sa che il ct lo stima profondamente avendolo etichettato – nell’agosto dello scorso anno – come «il centravanti dell’Italia del futuro».[…]
IL VERO NUEVE
Ci sono grandi aspettative, in casa Roma, sul conto di Mattia. Considerato, di fatto, il vero centravanti della squadra al punto che la società ha ceduto Osvaldo nonostante Mattia fosse ancora bloccato in infermeria. Una cosa è sicura: con lui in campo, Rudi Garcia non avrà mai un falso nueve. Perché Mattia è un numero 9 a tutti gli effetti, uno di quelli che vivono per il gol, che abitano dentro l’area di rigore avversaria e che sanno come far male agli avversari. E qui si apre un dibattito sulla sua collocazione in campo nel modulo garciano. Con Zdenek Zeman, che poco lo vedeva, nella passata stagione Mattia ha giocato anche esterno, sia a destra che a sinistra, ma lui per rendere al meglio deve stare al centro dell’attacco, cioè dove c’è o dovrebbe esserci Francesco Totti. Ecco perché Rudi dovrà studiare qualche accorgimento per sistemarlo nella posizione più redditizia per la Roma. Ricordando che giocare da attaccante esterno nel 4-3-3 di Zeman è un conto e farlo nel 4-3-3 di Garcia è un altro diverso assai.
Con compiti tattici meno esasperati, ad esempio, e una maggiore libertà di movimenti, compreso il continuo cambio di fascia. C’è molta curiosità per vedere dove verrà piazzato ma, soprattutto, c’è molta voglia di vederlo di nuovo in campo. Con Prandelli nelle vesti di interessato spettatore.