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IL MESSAGGERO Destro ricomincia da due

Destro esulta

(M. Ferretti) Due gol per sentirsi di nuovo un attaccante. O, per meglio dire, per sentirsi ancora un calciatore. Due gol alla Primavera del Latina sono una cosa banale, scontata se ti chiami Mattia Destro e hai già giocato in Nazionale; ma la doppietta che l’ex senese ha realizzato ieri pomeriggio a Trigoria con la maglia numero 9 della Roma Primavera può diventare importantissima, fondamentale se la firmi alla prima partita vera dopo mesi e mesi di inattività. Due gol di testa, per Mattia. In una ventina di minuti. Due gol e una prestazione che induce al sorriso per l’atteggiamento che l’ex senese ha mostrato nei 77 minuti in cui è rimasto in campo. Mattia ha confermato di non essere ancora al top: il tempo trascorso in infermeria e in palestra si fa ancora sentire, è apparso un pò legnoso ma il ritorno in campo può essere considerato positivo. Due gol e un altro annullato (molto bello, a dire il vero) sono segnali da non sottovalutare. E, per non caricare eccessivamente il ginocchio operato lo scorso 26 gennaio, la Roma di Alberto De Rossi ha giocato sul terreno in erba del Campo Testaccio e non sul sintetico dell’Agostino Di Bartolomei. Rudi Garcia, impegnato nell’allenamento della prima squadra su un campo attiguo, ha seguito marginalmente la prestazione di Destro, ma poi si è fatto raccontare tutto da un suo collaboratore spedito a seguire la prova di Mattia e, a seguire, ha parlato a lungo con il giocatore stesso.

«DEVE MIGLIORARE»
Un colloquio che non ha modificato l’opinione che il tecnico aveva espresso durante la conferenza-stampa che aveva preceduto l’allenamento e la partita della Primavera. «Mattia non è ancora pronto per giocare dal primo minuto. Verrà con noi a Bergamo, però. Sta bene, è guarito ma dobbiamo lavorare ancora sulla forma fisica. Proprio per quello gioca con la Primavera: si impegna in allenamento, ma per migliorare non c’è nulla di meglio che la partita. Ha bisogno di ritrovare i tempi di gioco e la condizione. Ecco perché lo abbiamo mandato con Alberto De Rossi (con il quale hanno giocato anche Jedvaj e Romagnoli, entrambi ammoniti: risultato finale 3-0, ndr)». Traduzione: domani a Bergamo per Destro ci sarà posto (inizialmente) soltanto in panchina. Ma non è escluso che Mattia, a gara in corso, possa trovare spazio. Non gioca con la Roma dal 26 maggio, cioè dal derby/finale di Coppa Italia: una prestazione sotto tono per via del ginocchio sinistro abbondantemente gonfio. E ancora resta da capire come mai Aurelio Andreazzoli lo preferì a Osvaldo, relegato in panchina con Pjanic e Florenzi.
IL RUOLO
Mattia, contro il Latina, ha giocato senza alcuna protezione al ginocchio operato dal prof. Cerulli segno che ha buone sensazioni, che si fida e che non ha paura di niente. Ecco perché è il caso di cominciare già a pensare in quale porzione di campo verrà impiegato: lui, si sa, è un centravanti, ma – per dirla con Cesare Prandelli – è un attaccante moderno. Cioè, uno in grado di fare bene entrambi le fasi e, soprattutto, di muoversi lungo tutto l’arco dell’attacco. Punta centrale sì, ma anche esterna. Nel tridente garciano, all’interno del quale le posizioni degli attaccanti non sono mai rigide, Destro potrebbe ricoprire tutti e tre i ruoli: dipenderà da chi sarà al suo fianco, ricordando che quando c’è Francesco Totti il ruolo di centravanti (falso nueve) è assolutamente suo. Al di là di tutto, ciò che realmente conta è che Destro è di nuovo un giocatore a tutti gli effetti. Un’arma in più per una Roma che, come dice Garcia, mira a tornare in Europa. Ma la sensazione che Rudi non la racconti giusta è forte.
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