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IL MESSAGGERO Fiaschi di rigore

R. Meggiorini

(M. Ferretti) – La Roma non parla. Cioè non prende ufficialmente posizione sui fischi & fiaschi che ultimamente hanno accompagnato le partite della Roma di Rudi Garcia e, soprattutto, delle sue due rivali, Juventus e Napoli. Questo, però, non significa che a livello ufficioso il management di James Pallotta non abbia fatto valere le proprie ragioni nelle sedi più opportune. Intanto, chi ha cominciato a far sentire la propria voce è la tifoseria giallorossa, indignata, ad esempio, per il calcio di rigore non concesso all’Olimpico di Torino per quel netto fallo di Darmian ai danni di Pjanic. E così cominciano a riaffiorare i fantasmi del passato, quando la Roma non è riuscita a vincere ciò che avrebbe meritato di vincere in virtù di aiuti e aiutini agli avversari. La capolista ha visto interrompersi la striscia di vittorie consecutive, ha beccato un altro gol ma continua ad avere tre punti di vantaggio su Juventus e Napoli. Un vantaggio che, a giudizio della piazza, non è reale. Perché le partite le vedono tutti e ognuno può farsi una propria idea. E anche facili calcoli.

LA FREDDA CRONACA
Dieci vittorie e un pareggio, con 25 reti all’attivo e 2 al passivo, consentono alla Roma di comandare la classifica: Juve e Napoli, che si affronteranno domenica sera a Torino, hanno 28 punti anche grazie ad alcuni episodi che le hanno viste favorite. Decisioni arbitrali, ovvio. Alla Roma, sotto questo aspetto, viene rinfacciato il calcio di rigore avuto in Inter-Roma, con Gervinho atterrato fuori area. Tutto vero, nulla da dire. Se non che la partita, che era sull’0-1, è poi finita 0-3. Ininfluente ai fini del risultato, verrebbe da dire. Mettiamo, però, che sia stato influente, che dire allora del gol annullato ingiustamente a Paloschi in Juventus-Chievo 2-1 del 25 settembre, quinta giornata? Oppure che dire della rete di Pogba nel derby Torino-Juventus 0-1 del 29 settembre, sesta giornata, viziato da una posizione di fuorigioco di Tevez evidenziata pure dalle tv bianconere? O del calcio di rigore spaccapartita concesso a Asamoah in Juventus-Genoa 2-0 del 27 ottobre, nono turno, con fallo commesso abbondantemente fuori area? Casualità, non v’è dubbio. Intanto, i campioni d’Italia sono a meno 3. Così come a meno tre c’è il Napoli di Rafa Benitez, che ancora non si dà pace per il rigore subito contro la Roma (fallo di Cannavaro su Borriello e rosso per il difensore) senza ricordare che la Roma era già in vantaggio. Ma il tecnico spagnolo non ricorda, o non vuole ricordare, neppure i due calci di rigore avuti nel giro di pochi minuti in Napoli-Torino 2-0 del 27 ottobre che tutti i cronisti e gli stessi dirigenti arbitrali hanno definito “inesistenti”. E sicuramente Rafa avrà cancellato dalla propria mente il calcione di Inler a Cuadrado in Fiorentina-Napoli 1-2 del 30 ottobre, definito l’errore più vistoso dell’intero campionato. E così tra un rigoretto avuto a favore e un altro non avuto contro, la vita va avanti. Anche grazie, ad esempio, al fallo di Behrami su Castro, affossato a due passi da Reina, in Napoli-Catania 2-1 del 2 novembre, undicesimo turno.
RUDI A TESTA BASSA
Garcia dopo la partita di Torino ha espresso, senza alzare i toni, il proprio parere ed è sembrato deciso e incisivo. La squadra si è molto arrabbiata per la mancata vittoria, oltre che per il mancato rigore su Pjanic: segno che il gruppo è fortemente convinto delle proprie potenzialità. Rudi lavorerà molto su questo, in vista del Sassuolo sapendo che, in caso di vittoria, il dodicesimo turno potrebbe regalare alla Roma un vantaggio indiretto. Ecco perché ha optato per un giorno in più di scarico psicologico post record e post primo pareggio. Lui punta tutto sul lavoro, ma vorrebbe che il suo lavoro non fosse vanificato da qualche fischio di troppo (o di meno).
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