(A. Angeloni) – Rudi Garcia mischia le carte e fa vedere al mondo che Pjanic verrà riproposto sulla trequarti. Come vice Totti, come regista offensivo, e che a farne le spese di questa decisione sarà Borriello, cioè quello che per tutti si incastra male con il calcio del tecnico francese. Queste sono le prove visibili anti Sassuolo. Che dicono: Pjanic in mezzo nel tridente, composto poi da Ljajic e Florenzi. Ma c’è un’altra faccia della luna. E anche qui abbiamo di nuovo a che fare con la posizione di Pjanic, che potrebbe anche giocare nel ruolo in cui proprio quest’anno gli ha ritagliato addosso Garcia, ovvero in mezzo al campo a dare qualità ad inzio azione. Sono due soluzioni così vicine ma così lontane tra loro. Ciò che conta per la Roma, quindi per Garcia, è battere i neroverdi per sedersi in poltrona e guardare Juve-Napoli e dire che comunque vada sarà un successo.
IL BRONCIO DI ADEM Le doti tecniche di Mire vengono centellinate in base agli avversari, specialmente in questo momento in cuimanca Totti. A proposito, il capitano ieri sembrava di ottimo umore, ha ripreso a correre ed è sempre più convinto di rientrare quanto prima. Tornando a Pjanic: la presenza del bosniaco a centrocampo con il Sassuolo consentirebbe a Garcia di aggiungere qualità in mezzo e di non disperderla davanti attraverso le giocate di Ljajic. Ma c’è un doppio problema: il talentino serbo spesso si lamenta di giocare a singhiozzo e pare lo abbia fatto anche in settimana, e ieri pare abbia finito l’allenamento con un leggero dolorino muscolare. Il rischio panchina è alle porte, visto che non è al top. Questo darebbe certezze a Borriello, pur mantenendo inalterata la posizione di regista di Pjanic perché, con Ljajic in panca, potrebbe essere addirittura Marquinho ad agire sulla trequarti, come da prova tattica dello scorso giovedì. E Bradley? Andrebbe in campo come titolare se il tecnico invece decidesse di riproporre alla lettera quelle che sono state le ultime prove a Trigoria. In tutto questo c’è da aggiungere come Pjanic stesso abbia ammesso e dimostrato di preferire il ruolo di regista a centrocampo. E forse anche di questo Garcia terrà conto. Quella con il Sassuolo dovrà essere, nella volontà del tecnico, una partita da chiudere quanto prima ed ecco perché il tecnico ha in mente di presentarsi subito con l’artiglieria “pesante” (Ljajic permettendo), senza alternare gli attaccanti come avvenuto nell’ultima sfida con i granata. In caso di necessità, pronti per l’uso Caprari, che dovrà essere responsabilizzato al più presto e il rientrante Gervinho che, reduce da un infortunio e prossimo al viaggio verso Costa d’Avorio-Senegal, potrà essere buono nell’ultima fase della partita.
LA DIFESA INEDITA Per la seconda volta in campo andrà un quartetto arretrato inedito. Burdisso passa al centro destra, in quanto l’assente di turno è Benatia,mentre Castan va sul lato sinistro. I due erano i titolari dello scorso anno, non hanno fatto benissimo ma tutta la squadra non era in grado di difendere. Ora è diverso. De Sanctis non si tocca e sarà il portiere, Maicon starà a destra e Balzaretti a sinistra. «Dobbiamo mantenere questi livelli perché è facile distrarsi. Andremo incontro amomenti difficili e lì capiremo che tipo di squadra siamo. La strada è quella giusta, ma il cammino è ancora lungo. Le pressioni a Roma? Quando indossi una maglia come questa ti rendi conto della responsabilità che hai addosso, perché sai quanto sono alte le aspettative, ma è questo che rende meraviglioso giocare nella Roma. La pressione che ti mettono addosso sono tutto ciò che un calciatore possa desiderare perché vive per certe emozioni », le parole di Balzaretti.