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IL MESSAGGERO Vlada e Morgan, quattro mani da fenomeni

De Sanctis

(M. Ferretti) – E pensare che Vlada Avramov, il portiere serbo che ieri sera all’Olimpico ha parato anche l’impossibile, non doveva neppure giocare. Diego Lopez, l’allenatore del Cagliari, ha deciso soltanto in extremis di spedire lui tra i pali al posto dell’infortunato Michael Agazzi: Vlada in campo e lo spagnolo Antonio Adam, acquistato da poche ore, in panchina. E, alla fine, la decisione di Lopez è risultata quanto mai azzeccata, al punto che dopo il fischio finale dell’incerto Celi tutti i giocatori del Cagliari sono andati ad abbracciare il loro fenomenale (per una notte) portiere. Ma se Avramov è stato l’eroe rossoblu della fredda notte dell’Olimpico, non si può negare che un ruolo determinante per il risultato finale della partita l’abbia recitato anche Morgan De Sanctis, l’estremo difensore della Roma, autore di due interventi decisivi.

FUORI LA VERITÀ
De Sanctis continua a essere il portiere meno battuto d’Europa, avendo incassato soltanto tre reti in tredici partite. Un rendimento mostruoso che ha portato la Roma nelle parti altissime della classifica, ora a un punto dalla vetta juventina. S’era detto spesso, nelle settimane passate: De Sanctis non becca gol perché gli tirano poco. In realtà, per mantenere la porta inviolata dieci volte su tredici Morgan qualcosa di suo ce l’ha messo, e ieri sera, forse per non sembrare inferiore al collega Avramov, ha dato spettacolo nelle due circostanze in cui è stato chiamato in azione, nel primo tempo per deviare quel colpo di testa di Ibarbo e nella ripresa per mandare sopra la traversa il tiro velenoso di Eriksson. Due parate decisive, per la Roma. Che senza un De Sanctis così scintillante avrebbe forse perso la partita, altro che scialbo pareggio casalingo (il secondo di fila all’Olimpico…). È un momento strano, forse delicato per la Roma: dopo esser stata sempre in testa, ora si trova a dover rincorrere. Ancora imbattuta, però. Nelle ultime tre partite sono arrivati altrettanti pareggi, con due gol fatti e due subìti, per aggiungere solo altri tre punti alla classifica. Una cosa è certa, e va ricordata proprio adesso che la delusione nel cuore del tifoso della Roma c’è: continuare ad avere la miglior difesa del campionato, a gioco lungo può portarti a raccogliere risultati importanti. A patto, ovviamente, che l’attacco riprenda a girare agli asfissianti ritmi delle prime otto, nove partite. L’ultima Roma, quella che si è fatta prima rimontare e poi scavalcare dalla Juventus, gira a ritmi troppo bassi.
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