(A. F. Ferrari) –«Quando vinciamo è meglio giocare ogni tre giorni, più che allenarsi». Non teme la stanchezza Rudi Garcia, almeno a parole. Il tecnico francese, infatti, alla vigilia della gara contro il Tornino ha fatto svolgere alla squadra una seduta di rifinitura “anomala”. Un allenamento soft, per evitare il rischio di nuovi infortuni dovuti alla naturale stanchezza fisica. Garcia ha, infatti, preferito parlare alla squadra e studiare alcuni movimenti in campo piuttosto che far svolgere la solita partitella. L’obiettivo è di «proseguire la nostra serie il più a lungo possibile. Più che un peso è un aiuto psicologico, così non abbiamo bisogno di pensare alla prossima gara. Dopo il record italiano c’è quello europeo…», le parole dell’allenatore giallorosso che in conferenza stampa, ha rivelato ch isostituirà lo squalificato e cauto Castan(«il nostro obiettivo principale è tornare in Champions League»):«Abbiamo Nico Burdisso che entrerà domani (oggi, ndr). È di alto livello, ha molta esperienza: sono molto contento che possa giocare perché si allena da vero professionista. Un giocatore che è sempre pronto ad entrare».
Burdisso che, all’esordio stagionale, farà coppia (davanti a De Sanctis) con Benatia. A destra agirà, invece, Maicon, al rientro dopo il rosso rimediato contro l’Udinese. A sinistra Balzaretti. Pochi dubbi anche per il centrocampo dove, salvo sorprese, ci saranno De Rossi, Pjanic e Strootman. In panchina Bradley che molto probabilmente entrerà a partita in corso. Uomini contati, invece, davanti dove il tridente sarà composto da Florenzi, Borriello e Ljajic.
Ed è proprio il reparto più avanzato che preoccupa Garcia che ieri ha messo in pre-allarme i due più giovani attaccanti della rosa, Caprari e Ricci:«Forse domani verrà il loro momento. Sono preoccupato perché ho poche soluzioni davanti ed è difficile fare tre gare di fila per chi non gioca sempre».
Preoccupazione dovuta anche all’assenza di Gervinho che, però, dovrebbe rientrare contro il Sassuolo per aiutare la squadra e il suo mentore: «Rudi è come un padre per me. Stavamo a Le Mans e Lille insieme. C’è una fiducia reciproca tra noi. Mi conosce a memoria». E proprio la presenza di Garcia ha facilitato il suo arrivo a Roma: «È stato un fattore importante nella mia decisione. La Roma è un grande club che non può essere rifiutato. È uno di quei club che sognavo – le parole dell’attaccante al sito footmercato.net -. Quando ho deciso di lasciare l’Arsenal non ci ho pensato un attimo». Roma con cui ha raggiunto il record di 10 vittorie su 10 partite: «Ci godiamo questo bel momento sperando che tutto andrà bene fino al termine della stagione. Obiettivi? È troppo presto. Il nostro unico obiettivo in questo momento è quello di tornare in Europa. Poi vedremo se dobbiamo rivedere gli obiettivi. L’atmosfera è grande nello spogliatoio». Gervinho ha poi parlato dei compagni di squadra: «Chi mi ha colpito? È difficile dirne uno, perché ci sono un sacco di buoni giocatori. Ma, naturalmente, Francesco Totti è un grande giocatore. È un idolo qui a Roma. Lui e De Rossi hanno una grande esperienza, dentro e fuori dal campo. Si impara molto da loro, ed è un piacere giocare con loro».
Poi sulla sua esperienza in giallorosso ha aggiunto: «Mi sento bene. Ho ritrovato le mie gambe, i miei sentimenti, sto bene fisicamente e nella testa. E si spiega in parte nella fiducia che il mister mi dà». Infine, un commento sulla serie A che viene considerato un campionato inferiore alla Premier League, alla Liga e alla Bundensliga anche se per l’ivoriano non è così: «È completamente falso. Ho trovato qui un campionato molto competitivo. Le squadre sono ben organizzate e molto competitive. La Serie A è uno dei più difficili del mondo – le parole di Gervinho – . Il razzismo? Finora non ho avuto problemi in questo senso. Ma questo è ovviamente un problema su cui si deve essere molto vigili. Unostadio di calcio deve rimanere un luogo di condivisione».