(V.Vercill0) –Dal fischio finale di Torino-Roma sono passati già due giorni, ma rimane ancora il tema caldo per il mondo del calcio italiano. L’1-1, il piccolo passo indietro dei giallorossi (sul lato del risultato), l’arbitraggio tanto discusso di Banti, la successiva cena tra il direttore di gara e il tecnico Ventura. «Non ci trovo nulla di sconveniente. A me è successo di trovarmi in Inghilterra, prima di una partita di Champions, a prendere tè e pasticcini nella stessa sala dove si trovavano i giocatori e l’allenatore della squadra che avrei dovuto arbitrare. Non credo che sia questo l’evento che possa in qualche modo modificare le sorti di una partita. In ogni caso, è preferibile sempre evitare questi momenti» il commento di Graziano Cesari ai microfoni dell’emittente radiofonica Rete Sport. E ancora: «Quando arbitravo a Torino evitavo di andare a cena nei ristoranti frequentati dalla Juventus o dal Toro». L’ ex arbitro e attualmente opinionista televisivo fa poi un piccolo punto sulla partita giocata domenica sera: «Il gol del Toro è assolutamente regolare. Io non ho visto una spinta di Meggiorni su Benatia perché si tratta di due giocatori che si contendevano un pallone lungo, ma il granata era più avanti. Mi sembra che Benatia inciampi con la gamba destra toccando la coscia di Meggiorini. Non ho visto spinte alte. Questa è la mia interpretazione personale». E sul braccio largo di Meggiorini specifica:«Secondo me Benatia perde l’equilibrio durante la corsa e anche lui, come Meggiorini, allarga il braccio contro l’avversario cercando di aumentare il volume del corpo. Il primo errore è di Benatia che viene superato da un pallone che stava avvicinandosi alla porta». L’altro episodio a lungo discusso è quello relativo a Miralem Pjanic, che «è l’episodio da analizzare, perché Pjanic è in possesso del pallone e l’avversario entra in scivolata. L’intervento di Darmian ha lo scopo di interrompere la corsa del bosniaco ma il difensore granata alza troppo la gamba. Mi sembra evidente il fallo. In ogni caso, l’arbitro sa sempre quando ha arbitrato bene o male, adesso lo capisce anche in tempo reale perché il quarto uomo è un cattura-informazioni, avverte immediatamente il direttore di gara quando dalla panchina arrivano sollecitazioni o commenti. L’arbitro, a fine primo tempo, ha la possibilità di capire l’esito di decisioni dubbie grazie proprio al quarto uomo che si trova al lato dei bordocampisti e dei cameramen». Poi, più in generale: «Gli errori vengono commessi anche in Champions, basta guardare Real Madrid-Juventus. In Italia queste cose succedono proprio a quegli arbitri con poca personalità o poco carisma; oggi gli arbitri sono tutti super palestrati e quindi dovrebbero essere più forti e preparati rispetto a quelli precedenti; invece, alcuni di loro, hanno paura e non riescono a sopportare la pressione di uno stadio pieno».