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IL ROMANISTA Crescenzi: “Ma quale doping, solo integratori”

Alessandro Crescenzi (foto da www.ac-ajaccio.com)

(V. Meta) – È un posto soggetto a tempeste,Ajaccio, e infatti non è mica un caso che abbia dato i natali a Napoleone. Se n’è accorto anche Alessandro Crescenzi, ventiduenne terzino di proprietà della Roma, che dopo tre ottime stagioni in Serie B ha scelto la Ligue1 per fare esperienza e ha finito per trovarsi in mezzo alla bufera mediatica suscitata dalle dichiarazioni di Hengbard, che ha accusato il tecnico Ravanelli di somministrare troppi integratori («mi sembrava di doparmi, anche se doping non era») alla squadra. «Quando ho letto quello che è uscito in Italia, sono rimasto di stucco – esordisce Crescenzi -. In tutto quello che è stato detto e scritto non c’è alcun fondo di verità. Personalmente posso dire che a noi giocatori non è stata data alcuna sostanza dopante, solo integratori alimentari che tutti gli sportivi possono prendere. Ho letto che siamo stati obbligati a prendere sostanze dopanti e non è assolutamente vero perché, ripeto, si trattava di semplici integratori». A far scoppiare il caso, però, sono bastati i nomi dei soggetti coinvolti. Oltre a Ravanelli (alla prima esperienza in una squadra professionistica, dopo due stagioni alla guida dei ’99 della Juventus), sul banco degli imputati è finito anche Giampiero Ventrone, preparatore storico di Marcello Lippi nella Juve processata per abuso di farmaci nel 1998, oggi nello staff dell’ex attaccante. «Era facile montare un caso quando di mezzo c’erano Ravanelli e Ventrone, legati a quella Juve lì – continua Crescenzi -. Sono davvero dispiaciuto. Il mister e lo staff sono persone splendide e non lo dico per dire. Non si meritano queste chiacchiere ».

È vero che hanno fatto il controllo antidoping a tutti e 11 dopo una partita? Sì è vero, dopo quella con il Rennes. A noi e anche ai nostri avversari, e nessuno è risultato positivo.

Ti era mai capitato prima? No, mai.

Gli integratori quando si prendono? Dipende, a volte prima e a volte dopo l’allenamento, ma per la maggior parte dopo.

Gli stessi per tutti o sono personalizzati? Gli stessi per tutti.

Da quando giochi a calcio, hai mai notato differenze fra gli allenatori nell’uso di integratori? Nessuna differenza. Tutte le squadre fanno uso di integratori e io non ho mai incontrato un allenatore che li proibisse o uno che ne consigliasse più degli altri. Il calcio è un’attività agonistica importante e molto fisica. Gli integratori servono appunto a reintegrare le sostanze che si perdono allenandosi e giocando, non per migliorare le prestazioni.

Qualcuno vi ha mai obbligati? No, certo che no. Gli integratori vengono consigliati, non prescritti. Mi viene quasi da ridere, assolutamente nessun obbligo.

È vero che qualcuno all’Ajaccio ha preferito non prenderli? Sì, un compagno. Quello che poi ha rilasciato l’intervista a Canal Plus ripresa anche in Italia.

Ravanelli l’ha presa male? Sicuramente non ci è rimasto bene. Però davvero lui è una persona d’oro, lo dico in assoluta sincerità.

Secondo te questa storia ha influito sull’esonero? Questo non lo so. È una decisione che ha preso la società.

E adesso che aria tira ad Ajaccio? Personalmente sto molto bene. FInora ho giocato sempre e sono soddisfatto di aver scelto un’esperienza all’estero, era giusto venire a vedere che succede fuori dall’Italia.

Com’è la Roma vista da lontano? Eh, quest’anno è proprio tanta roba…

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