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IL ROMANISTA L’ultimo “regalo” di Banti

Arbitri

(D.Galli) – E poi parlano di sindrome da accerchiamento. Dopo la beffa del rigore non concesso a Pjanic, alla Roma, un rigore solare come la solare Torino, a Trigoria ieri hanno sgranato gli occhi. C’era il sequel. C’era una multa da cinquemila euro. Nel referto firmato dal signor (vabbé, si fa per dire, per consuetudine) Banti di Livorno veniva segnalato al giudice della Lega di Serie, Gianpaolo Tosel, che «un componente della panchina con funzioni di allenatore in seconda aveva fatto uso senza autorizzazione di una apparecchiatura rice-trasmittente». O meglio, questo è quello che c’è scritto sul comunicato della Lega. Perché le cose non stanno propriamente così. I fatti. Il quarto uomo, o comunque uno dei componenti della squadra di arbitri guidata da Banti, nota al 3’ del secondo tempo di Torino-Roma che Frederic Bompard, il vice di Garcia, è in possesso di quella che verrà poi definita da Tosel «un’apparecchiatura rice-trasmittente».

Ora, la regola 4 del Regolamento del Giuoco del Calcio recita testualmente: «L’uso di sistemi di radio comunicazione tra calciatori e/o lo staff tecnico non è consentito». L’uso, non il possesso. E nel caso di Bompard, a quanto risulta al “Romanista”, Banti & Co. non denunciano l’uso di questa «rice-trasmittente», ma il semplice possesso. È come se dicessero al giudice sportivo: noi abbiamo notato che la aveva, quindi sicuramente la avrà utilizzata. Differenza sottile? Assolutamente no. La detenzione legale di un’arma non im- plica che io poi la voglia adoperare. Niente prova, niente infrazione, niente multa. Dovrebbe funzionare così, e invece così non è stato. La Roma ricorrerà, ma probabilmente lo farà su basi diverse. La società spiegherà quello che finora non era noto. Questo. All’indomani di Livorno-Roma, dopo che Garcia era stato sorpreso a parlare al telefono con Bompard in tribuna, il club giallorosso fa istanza a tutti gli organi del calcio. Chiede delucidazioni, perché la materia è poco chiara. Anzi, non lo è proprio. Nessuno le risponde, quindi la Roma decide di imboccare un’altra strada. Parla con la Procura Federale e concorda un metodo. Una sorta di strategia. Una procedura, dicono a Trigoria. Ogni volta, prima della partita, viene comunicata all’arbitro l’adozione di questa tecnologia. Tanto che nelle nove gare successive a quella con il Livorno non accade nulla, nessuno dice nulla, nessuno scrive nulla e la Roma non viene mai multata. Fino a Torino. Fino a Banti. Che nel referto pare che non abbia fatto cenno ad alcuna procedura. Comunque è divertente. L’arbitro ha giudicato regolare l’intervento di Darmian su Pjanic ma ha fischiato fallo per la rice-trasmittente di Bompard. Beh, succede quando non si prende la palla.

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