(V. Meta) Da qualche parte bisognava pur finire. Finisce a Torino la serie da record della Roma di Garcia, che all’Olimpico si fa raggiungere sull’1-1 dall’ex Cerci ed eguaglia per un’ora soltanto il primato europeo che resta al Tottenham ’60/’61. Da qualche parte bisognava finire perché così va per le cose che cominciano e quello che è successo dal 26 agosto in poi non fa eccezione. Eppure l’amaro in bocca resta, perché sull’1-0 forse qualcosa in più si poteva fare, per quanto alla terza partita senza Totti e Gervinho ci poteva stare pagare qualcosa in termini di pericolosità. Resta l’amaro, ma resta pure il primo posto in classifica e se è vero che i punti di vantaggio sulle seconde sono due in meno, lo è altrettanto che domenica prossima Juve e Napoli si faranno del male a vicenda in casa dei bianconeri conoscendo già il risultato della Roma, che se la vedrà con il Sassuolo.
IL ROMANISTA Prima Strootman, poi Cerci e Banti
Mossa a sorpresa di Garcia, che cambia ancora la composizione del tridente lasciando in panchina Ljajic e avanzando al suo posto Pjanic, alla prima stagionale nel ruolo in cui lo aveva provato per primo Zeman. A sinistra rientra Florenzi, con Borriello confermato centravanti, mentre a centrocampo c’è Bradley a fare il terzo con Strootman e De Rossi. In difesa esordio per Burdisso e rientro di Maicon dopo la squalifica. Ventura, abituato a passare per quello che se la gioca sempre, risponde con il suo solito 4-4-2 che lascia in panchina sia Immobile sia Bellomo in favore di Meggiorini e Barreto, ma tanto lo schema privilegiato del Toro resta sempre quello, tutti dietro la palla (e possibilmente nella propria metà campo) quando ad attaccare sono gli altri, palla a Cerci e vediamo che succede quando invece il possesso è suo. Il primo quarto d’ora se ne va senza emozioni: Basha e Gazzi intercettano tutti i lanci, il migliore della Roma è De Rossi, che risponde colpo su colpo, Borriello non è mai servito e Pjanic quasi non si vede. Garcia richiama i suoi a suon di urla e dopo un destro dal limite di El Kaddouri di poco alto, i giallorossi si svegliano sfiorando il vantaggio con due calci d’angolo di seguito, prima uno splendido destro al volo di Florenzi alto di un soffio, poi un colpo di testa di Borriello, deviato ancora in corner. E proprio sul terzo tentativo (manca poco alla mezz’ora) Balzaretti recupera un pallone che sembra sprecato, serve Pjanic in profondità, cross basso con il destro, Strootman si è già buttato dentro e deve solo metterci il sinistro, Padelli è battuto e la Roma in vantaggio. Il gol sveglia pure il Toro, che si fa vedere sempre con Cerci e chiude il primo tempo con un gran destro di El Kaddouri che un bell’intervento di De Sanctis neutralizza.
Si ricomincia sulle stesse frequenze, il Toro viene avanti e al 12’ Meggiorini chiama De Sanctis a un grande intervento per sventare il sinistro di prima intenzione dell’attaccante. Prove generali di un pareggio che è nell’aria (sospinto dai gufi che volteggiano sull’Olimpico, forse) e che arriva al 18’: lancio lungo di Gazzi a pescare Meggiorini che va via a Benatia (con un contatto che lo stesso attaccante ricono- scerà come fallo in diretta su Sky), palla per Cerci che in area piccola anticipa Balzaretti e segna il suo primo gol contro la Roma. L’1- 1 non fa vacillare i giallorossi, anzi è proprio dopo il gol che interrompe 654 minuti di inviolabilità che la squadra di Garcia riprende a giocare come sa, rinfrescata dall’ingresso di Ljajic che va a fare il centravanti al posto di Borriello. Al 28’ Darmian mette già Pjanic in area, Banti vede ma passa oltre, poi Benatia (ammonito e diffidato, salterà il Sassuolo) è costretto al cambio per problemi fisici, al suo posto entra Marquinho e De Rossi arretra in difesa, Bellomo spinge Maicon al limite dell’area, ma lui non è Higuain e per l’arbitro non c’è rigore. Finale tutto per la Roma, con Padelli che al 42’ ci mette i pugni per deviare in angolo un calcio di punizione di Ljajic. Da qualche parte bisognava finire. Da qualche parte bisognerà ricominciare.