(M. Mobili/M. Rogari) – Piattaforma di garanzia per facilitare l’accesso al credito alle imprese, anche con la garanzia dello Stato sul sostegno alle Pmi, e ai mutui casa per le giovani coppie e i co.co. co. under 35. Con una dote ad hoc per la patrimonializzazione dei Confidi. Sconti fiscali maggiorati ma una platea più ristretta di beneficiari del taglio del cuneo, da integrare con una mini-dote per la detassazione dei salari di produttività. Ripristino dei fondi (ioo milioni) per l’assistenza ai malati colpiti da Sla, confermato anche dal premier Enrico Letta.
E’ una parte del pacchetto definitivo degli emendamenti alla legge di stabilità del governo e dei relatori che ha cominciato a essere discusso ieri sera e che nel complesso dovrebbe vedere la luce al più tardi questa mattina. Con l’obiettivo di consentire alla commissione Bilancio del Senato di uscire dallo stallo e chiudere i lavori entro la fine della settimana. Un pacchetto nel quale rischiano di non trovare posto i ritocchi sulla tassazione della casa, su cui l’intesa nella maggioranza è vicina ma fmo a ieri non erano state ancora trovate le ti-sorse, e neppure quello sulle procedure accelerate perla realizzazione di stadi e palazzi dello sport da parte dei privati. Un emendamento, quest’ultimo, che era stato annunciato.
LA MINACCIA DI FI – Il nuovo gruppo di Forza Italia minaccia di non votare in Aula il provvedimento: al Senato l’astensione vale come voto contrario nei giorni scorsi dal Governo ma che con il trascorrere delle ore è diventato fortemente a rischio perle dure critiche arrivate da Sel, M5s, Verdi, da esponenti della Lega e da una parte consistente del Pd, sulla possibilità di edificare palazzi anche lontano dagli impianti sportivi. E perplessità sono emerse nello stesso esecutivo. «La norma così com’è non va», afferma il viceministro all’Economia, Stefano Fassina. Ma il ministro Graziano Delrio assicura: «Nell’emendamento ufficiale nessuna cementificazione». Il sottosegretario alla Presidenza, Giovanni Legnini, però in serata ammette che sul correttivo «è in corso una riflessione molto seria».
Il tutto mentre la commissione Bilancio rimaneva ferma all’unico emendamento approvato nel pomeriggio da quando ha cominciato l’esame della “stabilità”: quello che assegna alla Sardegna altri 27,6 milioni nel 2014 e 5o milioni nel 2015 in aggiunta alle risorse già stanziate dal Cipe per fronteggiare l’emergenza alluvione. Un’andatura da lumaca, favorita dalle tensioni politiche con la minaccia di Forza Italia di abbandonare l’aula al momento del voto o di astenersi, che potrebbe anche aprire la strada al rischio di un approdo del testo in aula (che sarebbe dovuto avvenire già oggi) senza il mandato ai relatori rinviando tutta la partita a un maxi-emendamento del governo da presentare, discutere e votare in Assemblea.
L’esecutivo e lo stesso presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini (Ncd), non vogliono però neppure prendere in considerazione questa eventualità. Da qui il tentativo di imprimere un’accelerazione per chiudere entro la fine della settimana e arrivare con il testo in aula lunedì dove il governo dovrebbe comunque ricorrere alla “fiducia”, autorizzata ieri a Palazzo Chigi. La nuova tabella di marcia dovrà essere stilata dalla Conferenza dei capigruppo che si riunirà questa mattina a Palazzo Madama. «Vorremmo arrivare alla capigruppo con quasi tutti i testi» degli emendamenti di governo e relatori, afferma Legni-ni.
Che però ammette che potrebbe non essere sciolto il nodo casa: «C’è un problema di soldi non di principi», dice confermando che un’intesa di massima nella maggioranza è stata trovata. Un’intesa che prevede il ricorso a un mix di interventi con ritocchi alle aliquote Tasi e una dote maggiorata ai Comuni per detrazioni più robuste sull’abitazione principale. Ma per questa operazione occorrerebbe un miliardo o poco meno.