(A. Serafini) – Nel mondo romanista il futuro si programma partendo proprio dai più piccoli. Poco pubblicizzata e ancora lontana dai numeri che caratterizzano i più grandi club europei, la rete delle giovanili legate al marchio dell’As Roma ha registrato negli ultimi anni un aumento notevole rispetto ai dati del recente passato.
Le società affiliate che vantano di mostrare lo stemma giallorosso accanto a quello del proprio club hanno cominciato infatti ad allontanarsi notevolmente dalla capitale, varcando le frontiere dell’Europa fino agli angoli più remoti del pianeta. Uno zoccolo duro radicato ovviamente sul territorio, forte di un bacino d’utenza sicuramente ampio e imponente come quello capitolino.
Gli ottimi risultati conseguiti dalle squadre giovanili romaniste nel corso degli ultimi anni hanno trovato il supporto della nuova proprietà americana. Attualmente la Roma può vantare ben 103 società affiliate (23 nella capitale, 23 nella regione Lazio, 52 nel resto dell’Italia in strutture raccolte più che altro nel centro-sud e nelle isole e 5 all’estero che potrebbero presto diventare 6 grazie ad Emerson) in cui viene curata soprattutto la crescita dei ragazzi che si approcciano alla cultura sportiva del calcio. Un intento basato sul doppio obbiettivo di facilitare la scoperta di nuovi talenti e allo stesso tempo facilitare lo sviluppo del brand.
Con l’aiuto di un gruppo di osservatori e uomini di fiducia del club, le novità hanno riguardato principalmente la nascita degli As Roma Campus in Australia e in Canada. L’attenzione è poi ovviamente aumentata dopo le ormai abituali tournée americane di Totti e compagni, fortemente sostenute dal presidente Pallotta per incrementare le vendite del merchandising. Navigando sul sito della società australiana affiliata, per esempio, avrete la possibilità con un clic di essere spediti direttamente sulla vendita on line dei prodotti giallorossi, un sistema comune (il Manchester United utilizza lo stesso metodo in Asia) che da Trigoria sperano si possa diffondere brevemente a macchia d’olio.
Dalla Finlandia alla Croazia (è stato organizzato un campus anche in Montenegro) fino alla scuola calcio dell’ex portiere romanista Doni a San Paolo in Brasile, le segnalazioni si susseguono sul tavolo del ds Sabatini. Che di talenti se ne intende.