(E. Menghi) – Sarà anche stata una semplice partitella in famiglia con i ragazzi del settore giovanile giallorosso, ma per Mattia Destro è stata molto di più. Per la prima volta ha indossato la divisa ufficiale, non quella con cui ci si allena tutti i giorni, ha giocato accanto a Ljajic (alternato a Caprari) e Marquinho, contro la difesa dei grandi (le squadre erano miste) e se l’è dovuta vedere con Burdisso. È rimasto in campo per tutti i 90 minuti (e per un supplemento di atletica mentre i compagni raggiungevano gli spogliatoi), ha segnato una doppietta e ha riprovato quelle «sensazioni da giocatore» che per Garcia sono fondamentali per il pieno recupero del ragazzo.
Questa amichevole è stata la cosa più vicina a una partita vera dopo tanto tempo: l’ultima gara giocata da Destro risale al 26 maggio scorso. Presto potrebbe arrivare il suo momento, perché sta lavorando forte, la sosta lo sta aiutando a ritrovare il ritmo e a capire come muoversi in campo negli schemi del tecnico francese. Non è escluso che Garcia decida di convocarlo per la gara con il Cagliari, naturalmente per la panchina.
Un passo alla volta, senza correre rischi. Anche perché gli attaccanti stanno tornando al 100%: Borriello non ha partecipato alla partitella e ha fatto solo palestra, ma la distorsione alla caviglia non gli impedirà di esserci contro i rossoblu. Ljajic sta smaltendo l’affaticamento: questa mattina ha lavorato in parte da solo, in parte con il gruppo. Totti prosegue il percorso personalizzato: differenziato e fisioterapia per lui. A Garcia oggi mancavano tre quarti della difesa titolare: Castan era a casa con la febbre, Benatia e Balzaretti in palestra per recuperare dai rispettivi acciacchi. Il marocchino ha lanciato l’allarme ai microfoni di Sky Sport: «Da qualche giorno ho un dolore al polpaccio per una botta ricevuta 15 giorni fa. Purtroppo ho dovuto rigiocare 3 giorni dopo contro il Torino e non ho finito la gara. Sto recuperando piano piano, è una botta che mi fa soffrire abbastanza. Spero che nel weekend mi passi, così da martedì potrò tornare ad allenarmi. Sicura la convocazione? Non lo so. Oggi ho un fastidio, sto facendo le cure e faccio il possibile per essere disponibile. Spero che contro il Cagliari tutto sarà passato».
Lo spera anche Garcia, che vuole recuperare i suoi centrali preferiti per tornare a vincere. I due gol subìti nelle ultime due partite hanno portato due pareggi e hanno fatto avvicinare l’avversaria più temibile: «La Juve – dice Benatia – è da tre anni la squadra più forte in Italia. Non siamo favoriti per lo scudetto, dobbiamo tornare in Europa perché è l’obiettivo principale nostro e della società. Se poi potremo fare di più, lo faremo». Cassetti, che ha giocato la partitella in famiglia come ai vecchi tempi, non ha dubbi: «I fatti dimostrano che sta lavorando bene. Vedendola da fuori, è una squadra compatta, è difficile per le avversarie creare problemi. Se continueranno così, lotteranno fino alla fine».
Lui è pronto a tornare a Watford, mentre i giallorossi si godranno un lungo weekend di libertà: la ripresa degli allenamenti è fissata per martedì 19 novembre, alle 10:30, con qualche nazionale di ritorno alla base. Uno su tutti: Gervinho, che domani si giocherà il pass Mondiale con i compagni della Costa d’Avorio a Casablanca e poi potrà riabbracciare il suo «maestro» Garcia. Plus di lavoro per i giovani Ricci, Caprari e Romagnoli: l’allenatore ex Lille li presterà alla Primavera per la partita di domani a Trigoria contro i pari età del Livorno.