(F. Bovaio) – Basta, ormai ci vuole la moviola in campo. Non è più possibile continuare ad affidare alle semplici capacità cognitive di uno o più uomini azioni che, data la velocità del gioco, è possibile vedere solo con l’occhio elettronico. Se questo fosse stato già in uso Calvarese avrebbe dato il rigore alla Fiorentina per il fallo di Inler su Cuadrado al 91’ e ci saremmo risparmiati un sacco di polemiche e anche il ricorso della società viola, che ieri ha chiesto proprio l’uso della prova Tv almeno per scagionare il suo giocatore (nella circostanza ingiustamente espulso) e riaverlo contro il Milan.
E nel turno precedente non avremmo visto assegnare il rigore alla Juve contro il Genoa per lo sgambetto di Biondini ad Asamoah avvenuto appena fuori area e non dentro. Un errore di valutazione di Doveri che a velocità normale ci potrebbe stare, ma che con l’uso del replay sarebbe stato evitato. Purtroppo queste due azioni non sono state le uniche che finora hanno favorito il Napoli e la Juve.
Gli azzurri erano stati avvantaggiati anche in casa contro il Torino,battuto solo grazie a due rigori inesistenti concessi loro da De Marco. Il primo per un tuffo di Mertens, che allarga la gamba nel contatto con Bellomo; il secondo per un erroraccio di Mazzoleni, arbitro di porta, che sul tiro di Fernandez vede un braccio di Glik che c’è, ma è attaccato al corpo. E poi i due sono vicinissimi, tanto che De Marco aveva fatto proseguire l’azione, salvo poi tornare sui suoi passi chiamato proprio da Mazzoleni.
Il Napoli venne avvantaggiato anche quando vinse 2-1 a S.Siro contro il Milan, al quale Banti negò due rigori: il primo per un fallo di Zuniga su Poli, il secondo per un intervento di Mesto su Balotelli. A compensare in parte questi vantaggi va però ricordato il rigore concesso da Orsato alla Roma contro gli azzurri per una trattenuta di Cannavaro a Borriello che, in realtà, aveva cominciato il fallo. La moviola in campo non avrebbe fatto concedere alla Roma neanche il rigore del 2-0 a S.Siro contro l’Inter per il fallo di Pereira su Gervinho, commesso appena fuori area ma portato dentro dall’arbitro di porta Guida, che pure era in linea con l’azione.
A maggior conferma che pur con l’aumento dei direttori di gara gli errori restano, come il gol della Juve nel derby con il Torino viziato da un evidente fuorigioco di Tevez e la rete del possibile 2-1 annullata al Chievo sempre contro i bianconeri (poi vincitori per 2-1) per un offside che non c’era. Nell’occasione l’assistente Preti confuse Thereau, che veniva da dietro, con Paloschi.