(S. Pieretti) – Le curve degli stadi italiani ai raggi X. Il vice questore aggiunto dell’Ucigos Carlo Ambra passa in rassegna i gruppi ultrà, scattando una fotografia nitida e dettagliata dei vari sodalizi. In Italia ci sono 488 gruppi organizzati che mettono insieme oltre 41mila tifosi.«C’è meno razzismo – sottolinea il dirigente di pubblica sicurezza – ma c’è una maggiore discriminazione territoriale». Nell’Italia dei mille campanili è difficile combattere le discriminazioni legate al territorio, alle regione, alle province. Ma oltre al legame di carattere sportivo, spesso i gruppi sono tenuti insieme dall’identità politica. «Dall’ultimo censimento effettuato ad agosto scorso risultano attivi 388 gruppi ultras, composti da 41.120 supporters – spiega Ambra – di questi 388 sodalizi, quarantacinque sono di estrema destra, quindici di estrema sinistra e nove gruppi sono misti, e al proprio interno comprendono sia elementi di estrema destra sia gruppi di estrema sinistra. I gruppi di estrema destra sono 17 in serie A, 18 in serie B, 6 in Prima divisione di Lega Pro, e quattro in Seconda divisione. I 15 sodalizi di estrema sinistra sono tre in serie A, quattro in serie B, cinque in Prima Divisione e tre in Seconda divisione di Lega Pro. Mentre nei misti la radiografia ne ha individuati cinque in serie A, tre in serie B e uno in Lega Pro Prima divisione».
Ma il fenomeno ultras, almeno leggendo i numeri dell’attenta analisi, sembra in leggero ribasso. «Nello scorso campionato si sono sciolti 30 gruppi a fronte di 22 che si sono creati ex novo – sottolinea il dirigente di Polizia – ci sono 43 gruppi che non accettano dialogo, mentre ce ne sono 138 che hanno un’altra predisposizione. Sempre secondo i dati registrati dall’Ucigos, nella passata stagione sono state arrestate tre persone, e altre quindici sono state denunciate per discriminazione razziale, etnica, o religiosa. «Le tifoserie che più si sono messe in evidenza per questi aspetti – conclude Ambra – sono quella della Lazio (8 episodi) della Juventus (3 casi) e della Roma (2 casi)». Il podio della vergogna, un problema di importanza Capitale.