(A.Austini) Oggi il museo, domani il nuovo stadio e le giovanili a Campo Testaccio.La Roma recupera il passato per proiettarsi nel futuro.Il primo progetto è già realtà: il 18 febbraio all’ex Mattatoio di Testaccio apre la mostra «Roma Ti Amo», un’esposizione artistica che ripercorre la storia del club fino ai giorni nostri. E ai prossimi, «perché è talmente grande – spiega Baldissoni – che eventualmente ci sarà spazio per lo scudetto. Ma non siamo così pazzi da sfidare la benevolenza degli dei e adesso non ci poniamo il problema».
Fino al 10 luglio 2014 i tifosi potranno emozionarsi sbirciando un’esibizione da 1.300 mq («che non sarà una raccolta di cimeli») realizzata da Arthemisia.A pagamento, «ma il prezzo del biglietto – spiegano i responsabili – sarà popolare. Crediamo di raggiungere i 100.000 visitatori». Nel 2007 la mostra (gratuita) organizzata dall’Utr fu un grande successo. Stavolta c’è la supervisione della Roma e il sostegno dall’assessorato alle Politiche Giovanili.
Lì, a due passi resta nell’abbandono Campo Testaccio. «Abbiamo interesse a recuperarlo – rivela Baldissoni – vogliono costruire un parcheggio sottostante, ma il permesso è stato revocato, c’è un contenzioso in corso. Chiuso quello prenderemo delle decisioni: vorremmo portare la Roma in città tramite il proprio settore giovanile». Sì, l’idea della società è proprio di far allenare i ragazzi nel mitico stadio di una volta ristrutturato.
Quello dei «grandi» sorgerà invece a Tor di Valle. Nella mostra all’ex Mattatoio verrà probabilmente riservato uno spazio dedicato al progetto che Pallotta si accinge a presentare: il presidente è atteso per Roma-Fiorentina dell’8 dicembre e in quei giorni intende dare il lancio ufficiale. «La proprietà sta lavorando, quando avremo novità sulle date le saprete. Crediamo sia presto» conferma il dg. Inevitabile una replica alle critiche rivolte da Fuksas alla società nell’intervista a Il Tempo . «Resto stupito da chi commenta ciò che ancora non è stato spiegato e presentato, lascio a loro avventurarsi in questioni che non conoscono» la chiosa stizzita di Baldissoni.
Del nuovo impianto romanista si è parlato anche a Tor Vergata, dove due rappresentanti del club hanno tenuto una lezione nella facoltà di economia. Leonardo Rossi, che ha lavorato per la Juventus e ora è «Stadium Head of Sales» per la futura casa giallorossa dice che il modello da seguire è quello dell’Allianz Arena, mentre «lo Juventus Stadium è a un livello intermedio». Eric Solem, uomo di fiducia di Mark Pannes messo a capo del «ticketing», non ha un incarico ufficiale nel club ma ha parlato quasi da dg. «La mission è quella di costruire una squadra che lotti sempre per lo scudetto e per restare al top, non solo in ambito tecnico ma anche commerciale. Ad oggi abbiamo uno stadio non nostro – dice Solem – faremo quello nuovo, il cui annuncio verrà dato a breve. Cambierà molto per la nostra azienda: qualsiasi studio dimostra che il 10/12% dei ricavi arriva dalle aree vip e sponsor». La Roma affiderà la vendita dei pacchetti alla «Legend Hospitality Management LLC», i «migliori per quanto riguarda l’organizzazione di queste aree. Verrà completato fra qualche anno – prosegue Solem – quindi nel frattempo, dobbiamo continuare a migliorare quello che c’è. Lo sponsor? Non ne abbiamo uno per una scelta strategica. Averlo sarebbe meglio ma il prossimo anno ci sarà la Nike». Poi un annuncio, «proveremo a realizzare un settore famiglie anche nel versante Sud dell’Olimpico» e due ammissioni sul nuovo logo e sulla tournée saltata: «La data di lancio del logo non era tra le più felici per via del derby imminente. Niente Indonesia perché non c’era Totti? Lui è il migliore, ma il brand si chiama Roma. E non dimentichiamo che c’è pure Garcia a decidere». Infatti l’allenatore non voleva un viaggio così stancante nel bel mezzo del campionato ed è stato accontentato.