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IL TEMPO “Roma seconda? Ora è meglio così”

Rudi Garcia

(A.Serafini) Come in ogni partita a poker che si rispetti nessuno è pronto a smascherare il proprio gioco. Se si considera poi che la mano è ancora in corso, la possibilità di incappare in un bluff è considerevole.

Lo stesso metodo utilizzato probabilmente ieri da Rudi Garcia, che nella ormai consueta conferenza stampa a 48 ore dalla gara, ha sorpreso tutti mischiando le carte in tavola: «Il primo posto non è il nostro obbiettivo, era una bella cosa e un merito della Roma che sul campo lo ha meritato, ma per il momento credo che forse è una buona cosa essere secondi e non primi pensando all’ambiente di qui».

D’altronde la soglia minima fissata e ripetuta di continuo dalle parti di Trigoria rimane quella di ritornare in Europa, possibilmente dalla porta principale. La Juventus ha conquistato la vetta dopo 13 turni di dominio romanista, lasciando apertissima una lotta che non può registrare interesse soltanto per le dirette inseguitrici. Il tecnico francese, però preferisce volare basso, lasciare lontano l’entusiasmo di questo primo scorcio di stagione, dimostrando tutto il pragmatismo possibile: «Nella scorsa partita abbiamo preso un punto sul terzo e quinto posto, abbiamo solo perso il primo posto. Il nostro obiettivo non è lo scudetto, ma tornare in Europa e quindi guadagnare un punto sulla terza è stata una buona cosa. Per esempio oggi non ho sentito parlare di scudetto e probabilmente questo ci rende un po’ più tranquilli. Non dico che abbiamo perso l’ambizione di finire il più alto possibile, ma il più alto possibile sarà tornare in Europa, poi dopo vedremo dove saremo in un possibile sprint finale con i favoriti».

La traduzione del concetto viene interrotta spesso da un sorriso, stile che il transalpino non ha mai perso da quando è iniziata la sua avventura in giallorosso. Anche perché il messaggio può essere indirizzato alla stampa e ai tifosi, senza però dimenticare i concetti diversi che usa quando parla con la squadra. Giocare partita per partita rimane la priorità, anche se la consapevolezza di poter mantenere questo livello per tutta la stagione è stata spesso manifestata all’interno dello spogliatoio: «Questa settimana è tutto un pochino più a posto, poi sono rimasto colpito dall’entusiasmo di un gruppo sempre unito e pronto a dare il meglio, questa è veramente una cosa che mi piace».

I tre pareggi consecutivi non mostrano alcun campanello d’allarme quindi per Garcia, o almeno difficilmente saranno mai mostrati pubblicamente: «La mia fiducia nei ragazzi è totale, e anche la loro è al massimo. Abbiamo ancora fame e tanta voglia di continuare a fare bene e giocare bene. Io sono tranquillo, e mi sembra anche i giocatori, ma soprattutto molto motivati… come il loro allenatore. Abbiamo vinto dieci partite e pareggiate tre, per il momento non abbiamo perso e siamo la miglior difesa d’Europa. In ogni partita abbiamo segnato almeno un gol tranne che con il Cagliari, dove però abbiamo forse le statistiche migliori dall’inizio della stagione, anche per numero di tiri. Sono soddisfatto perché in questi gironi sta recuperando anche chi aveva avuto qualche piccolo infortunio».

Aspettando il ritorno di capitan Totti e il recupero fisico definitivo di Destro, una forma di rispetto da parte del tecnico verso chi (Burdisso, Marquinho, Borriello, Taddei, Caprari) potrebbe lasciare la Roma a gennaio: «Ora penso soltanto all’Atalanta. Devo dire che tutte le cose che leggo sono false, non abbiamo ancora parlato con Sabatini, lo faremo più tardi, ma per ora non c’è nulla. Ho una rosa che mi piace e non si può essere secondi ad un punto dalla Juve senza una rosa di qualità, non il momento di pensare a quello che dobbiamo o non fare a gennaio».

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