(T. Carmellini) Il futuro giallorosso ha gli occhi a mandorla? Possibile, anzi probabile secondo le ultime indiscrezioni che danno l’ingresso di un cinese nel pacchetto societario della As Roma. Che sia Chen Feng del gruppo Hna, o Wang Jianlin, l’uomo più ricco della Cina, oppure il meno facoltoso (parliamo di qualche miliardo di differenza, bazzecole) magnate di Hong Kong Li Ka-Shing cambia poco. Ma è chiaro che le dichiarazioni ottimistiche sul futuro economico del club rilasciate da Pallotta qualche giorno fa, alla luce delle ultime «news cinesi», assumono tutto un altro significato e svelano scenari pazzeschi per la Roma. Ovvio però che alla luce di quanto successo in passato, all’euforia contagiosissima tipica della piazza romanista, farà da contraltare la necessità di restare con i piedi per terra. Senza voler rispolverare il bluff dell’arabo-umbro che la Roma fu costretta a «vedere», l’idea di un miliardario che arrivi dall’altra parte del mondo affascina non poco i tifosi.
Resta però centrale il cammino sportivo di questa squadra ancora in vetta alla classifica e che ora dovrà tornare a correre sul campo senza pensare a cinesi, americani o arabi che sia. Ovvio che capitali freschi in arrivo stimolano la fantasia di tutti, giocatori compresi, ma da quel punto di vista cambierà poco: Pallotta non ha nessuna intenzione di vendere la Roma, soprattutto ora che il sogno stadio inizia a prender corpo. Lo ha detto chiaramente in un’intervista che ha riportato alla luce vecchi tormentoni. Ripicchette di bassa lena, attacchi gratuiti, telefonate fastidiose e addirittura fotomontaggi da settimanale rosa, come se si pretendesse avere lo ius primae noctis su tutte (neanche una in realtà) le esclusive giallorosse. Ma è tutta roba tristemente già vista: tarocca, cinese verrebbe da dire se non fosse un’offesa per Chen Feng & Co..