(ILMESSAGGERO.IT – M.Ferretti) Tre punti nelle ultime tre partite, frutto di altrettanti pareggi. La Roma, dopo aver centrato il record delle dieci vittorie di fila, si è fermata. Non ha più vinto e ha smesso di segnare come era riuscita a fare almeno fino alla partita contro il Chievo, 24 reti. La squadra di Rudi Garcia continua a essere l’unica imbattuta del campionato ma, dopo la partita contro il Cagliari, non è più in testa alla classifica.
Le dieci vittorie iniziali non le sono bastate per staccare nettamente la Juventus che, partita dopo partita, è arrivata al sorpasso, forte anche dei quattro punti che si è ritrovata (Juve-Chievo 2-1, Torino-Juve 0-1) in casa per errori arbitrali a suo favore. Una Juventus che sta viaggiando ad una media mai toccata nei primi due anni con Antonio Conte in panchina: questo, di riflesso, dà valore al cammino di una Roma che, dal Chievo in poi, non è più apparsa la squadra brillante, convinta e convincente di avvio campionato. E, sotto questo aspetto, lo stop di Francesco Totti (cioè l”assenza di qualità) a gioco lungo si fa sempre più sentire.
Non solo la mancanza del suo capitano, però, sta condizionando la Roma: va aggiunto, nell’analisi, che all’appello mancano alcuni interpreti (Pjanic, Florenzi e Strootman su tutti) che ultimamente sono apparsi un po’ scarichi, forse stanchi per aver tirato la carretta fin dalla partita di Livorno. Questo conferma che la rosa della Roma non è così attrezzata sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Se la difesa continua a tenere in maniera magistrale (tre reti al passivo, la coppia Benatia-Castan ne ha beccata soltanto una, a Parma), l’attacco privo di Totti segna con il contagocce, quattro reti in cinque partite (sei in sei gare se si considera la partita contro il Napoli, Totti uscito sullo 0-0).
E così contro il Cagliari si è arrivati addirittura al primo 0 stagionale nella casella dei gol all’attivo. Non conta costruire tanto, conta buttarla alle spalle del portiere avversario. Come accaduto contro il Sassuolo, ieri sera la Roma ha creato un sacco di palle-gol ma alla fine nel conto delle due partite resta solo l’autorete di Longhi. Se non è mal di gol, poco ci manca. Ljajic non riesce a diventare un vero protagonista, Gervinho è rientrato soltanto ieri sera e Borriello diventa inutile se non si sfruttano le sue caratteristiche tecniche. Potrà bastare la medicina Destro a risolvere il problema? Chissà. E il recupero di Totti non ha ancora una data certa.
Se non altro, analizzando la classifica, la Roma può sorridere pensando ai sette punti di vantaggio sulla quarta, l’Inter. Visto che, come dichiarato in apertura di stagione dal ds Walter Sabatini, l’obiettivo era (è?) tornare in Champions League, tutto procede secondo copione. Ma, dopo quell’avvio con i fuochi d’artificio, questo oggi sembra avere il sapore di una magra consolazione. Non v’è dubbio che gli avversari abbiano ormai capito come gioca la Roma: ecco perché è necessario che Garcia si inventi in attacco qualcosa di nuovo, già a partire dalla gara di domenica a Bergamo. Vietato non farlo.