Il 2013 della Nazionale è terminato, con la comprensibile soddisfazione di Cesare Prandelli: “Stagione più che positiva. Ottima Confederations, qualificazione al Mondiale con due turni d’anticipo. Ci manca solo la vittoria con l‘Armenia che ci ha impedito di essere teste di serie. Ma credo che sia da rivedere questa classifica Fifa. Non abbiamo perso una partita di qualificazione tra Europei e Mondiali e paghiamo le amichevoli. Io abolirei anche gli spareggi e farei più gironi. Del blasone e della storia va tenuto conto”.
Il 2014 azzurro ripartirà con la prestigiosa amichevole in Spagna (5 marzo). Poi pochissime occasioni per ritrovarsi, prima del Mondiale. “Ci tengo soprattutto ai due giorni di test fisici prima della fine del campionato – spiega Prandelli -. Lì tireremo le somme”.Il c.t. ha in testa 35 nomi da ridurre a 23 . Dovesse sceglierli oggi, i “brasiliani” sarebbero quelli che vedete qui sopra.
PORTIERI — Se De Sanctis non smentirà la sua affidabilità da qui a giungo, sarà lui il secondo di Buffon. Chiamarlo ora, vorrebbe dire bruciare del tutto Marchetti, che paga l’errore con l’Armenia, interpretato come spia dell’esagerata tensione che gli trasmette la maglia azzurra. Come in Sudafrica. Neppure l’introverso Sirigu, non sicurissimo a Londra, garantisce sonni tranquilli.
DIFESA — Maggio e Pasqual hanno sprecato anche l’occasione di Londra e oggi sarebbero fuori. A destra, De Sciglio e Abate; a sinistra Criscito e, deludenti le alternative di ruolo (Balzaretti ecc.), Prandelli sceglierebbe l’eventuale vice tra Chiellini e Ogbonna, potendo spostare in mancina anche De Sciglio. Se il c.t chiama solo 7 difensori (De Rossi può fare l’ottavo), esce Ranocchia. Che rischia comunque il sorpasso dell’oriundo Paletta, pronto al rientro e in odore di azzurro.
CENTROCAMPO — “Al Mondiale voglio una squadra che rischi, capace di osare: meglio rischiare con giocatori offensivi”, spiegava ieri Prandelli. Per questo, potrebbe rinunciare a un difensore (7) e aumentare la mediana (8), chiamata a grande dispendio nelle condizioni brasiliane. Prandelli vuole un reparto dalla doppia anima, da alternare secondo la necessità. Palleggio e possesso: Pirlo, De Rossi, Thiago Motta, Montolivo. Incursori: Marchisio, Parolo, Candreva, Giaccherini. Verratti paga l’investimento su Thiago, Florenzi l’evoluzione offensiva. Diamanti, opzione cara a Prandelli, diventa superfluo se tra gli attaccanti entrano Insigne e Cerci, capaci di immettere fantasia e di allargare il campo (4-3-3). Parolo, centrocampista più completo di Diamanti, in evidenza a Londra, potrebbe diventare l’ultimo acquisto di un reparto che il c.t. vuole più affamato di gol. Parolo li fa.
Così oggi. Ma il Brasile è lontano, il sogno resta per tanti.
Fonte: Gazzetta.it