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5-5-5 L’ANALISI TATTICA Dodò e Bradley due pesci fuor d’acqua

5-5-5 L’Analisi tattica

Iniziamo col dire che la Roma dopo sedici gare è ancora imbattuta, che il pareggio di Milano rappresenta pur sempre un punto conquistato su un campo difficile. Dopo il 26 maggio in pochi avrebbero sperato di vedere una squadra lottare per il vertice. Detto ciò non possiamo accontentarci ormai, quindi bisogna analizzare con occhio critico ogni partita, cercando quali sono i punti deboli da migliorare, intervenendo anche sul mercato di gennaio magari, e rafforzando gli aspetti migliori, che indubbiamente sono molti.

LE NOTE DOLENTI. Purtroppo, avendo ancora negli occhi fresche le immagini di San Siro, dobbiamo iniziare dall’analisi degli aspetti negativi, che hanno notevolmente influenzato gli ultimi 90 minuti di campionato. Le note dolenti della gara sono indubbiamente Bradley e Dodò, che per l’ennesima volta si sono dimostrati non all’altezza dei titolari.

La Roma ad oggi ha subito solo 7 reti, ma la sfortuna – se così vogliamo chiamarla – vuole che con Dodò in campo, negli ultimi tre turni di campionato, la difesa giallorossa sia stata penetrata ben 4 volte. Solo frutto del caso? Non sembra esser così, in quanto anche ieri, proprio come era accaduto in Roma-Fiorentina, gli avversari hanno scelto di attaccare proprio sulla sinistra romanista. E se contro la Fiorentina la rete del momentaneo pareggio viola era nata proprio da un disimpegno sbagliato del giovane brasiliano, contro il Milan una sua diagonale sbagliata libera Muntari, lasciandogli spianata la strada per goal del 2-2. Si potrebbe anche parlare dell’appoggio da brividi su De Sanctis, che ha messo in notevole difficoltà il portiere ex Napoli; la solita sfortuna vuole, poi, che proprio da quell’azione nasca il calcio d’angolo sugli sviluppi del quale Zapata trova la fortunata rete del pareggio.

Bradley anche è sfortunato protagonista del quinto pareggio stagionale: se questa stagione per lui, con il goal di Udine, era iniziata nel migliore dei modi, l’americano non è proprio riuscito a dar seguito a quell’episodio. Lento nel pressing, macchinoso in fase offensiva, la sua benzina termina dopo 60 minuti: da quel momento in poi abbandona De Rossi al suo destino e si lascia sovrastare da Muntari. A tutto ciò si unisce la grande colpa di non riuscire a concretizzare almeno una delle tre occasioni da rete avute in 90 minuti: se nella prima lo si vuol giustificare perché pressato da De Jong, nella seconda si può dare la colpa alla sfortuna che ferma il pallone sulla riga, nella terza, di testa, è palese la sua colpa nel non riuscire a girare la stessa palla verso la porta. La gara è stata impostata da Garcia sui suoi inserimenti, tattica che però non ha premiato la squadra giallorossa. 

IL BICCHIERE MEZZO PIENO. Due mezze partite e due goal realizzati, ambedue da vero centravanti: parliamo, ovviamente, di Mattia Destro. Anche ieri, come contro la Fiorentina, la punta si stacca dalla marcatura in area di rigore e realizza una rete importantissima. Non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, ma anche per una sola frazione di gara i suoi movimenti possono mettere in difficoltà ogni difesa.

Si potrebbero continuare a spendere parole sulla straordinaria stagione che stanno vivendo Gervinho, Strootman, De Rossi, Benatia, ma merita di esser menzionato Nicolas Burdisso. L’argentino vive la non difficile situazione di esser il terzo centrale, alle spalle di due ‘mostri’, quali Benatia e Castan, soprattutto rientra dopo le sfortunate prestazioni mostrate con Torino e Sassuolo. Questa volta, però, risponde presente, e lo si legge nei suoi occhi fin dal primo passo in campo; può essere una valida alternativa, non va lasciato andare a gennaio.

A cura di Luca Fatiga

@LucaFatiga9

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