«Ho ancora tanti anni per vestire questa maglia». Firmato Francesco Totti. In cinque mesi sembra essersi capovolto completamente l’orizzonte professionale del capitano della Roma. Da quel «questa è la mia ultima maglia» pronunciato a luglio in occasione della presentazione a Trigoria delle casacce ufficiali, infatti, il capitano romanista ha firmato il rinnovo del contratto, e contributo assieme ai compagni e al tecnico Rudi Garcia a battere record e «rimettere la chiesa al centro del villaggio» superando la Lazio. Il derby perso a maggio in finale di Coppa Italia, insomma, sembra già un lontano ricordo, e adesso l’obiettivo è quello di contendere il più a lungo possibile il primato in classifica alla Juventus. Per riuscirci la Roma avrà nuovamente bisogno del suo numero 10, pronto a tornare in campo a distanza di quasi due mesi dallo stop col Napoli causato da una lesione miotendinea al flessore della coscia destra. L’infortunio è ormai alle spalle e, dopo la convocazione in panchina con la Fiorentina, Totti ha nel mirino la sfida col Milan in programma a San Siro.
L’attaccante oggi ha ripreso ad allenarsi regolarmente a Trigoria assieme ai compagni (Borriello ha interrotto in anticipo la seduta a causa di un trauma distorsivo alla caviglia sinistra) e, se la settimana di lavoro proseguirà senza contrattempi, lunedì sera ritroverà una maglia da titolare nella partita con i rossoneri. Maglia che Totti sembrerebbe voler indossare oltre l’estate 2016, data di scadenza del contratto da poco rinnovato. «Ho ancora tanti anni per vestirla» ha infatti dichiarato ieri allo stadio Olimpico nell’evento organizzato dalla Nike per svelare ai rappresentanti dei maggiori rivenditori ufficiali europei la nuova collezione. Totti tornerà a vestire i panni del testimonial della Nike proprio in concomitanza con l’avvio della decennale partnership tra la Roma e l’azienda del celebre ‘baffò Nel corso dell’evento, Totti si è soffermato sul rapporto con la città («Roma è diversa da tutte le altre. Per me i romani e i romanisti non sono nè tifosi nè amici, sono una famiglia») e con la squadra: «Da ragazzo ammiravo i campioni del Real Madrid, ma sognavo di essere capitano della Roma, per questo segnare al Bernabeu con la mia squadra del cuore è stato davvero meraviglioso». Tra i ricordi più belli, oltre a quelli in giallorosso («lo scudetto del 2001 è un sogno che si è avverato»), anche il cucchiaio su rigore realizzato con la maglia azzurra nella semifinale degli Europei del 2000. «È un gesto che sento mio, anche se qualcuno sembra essersene dimenticato… – ha ammesso – Il prossimo Mondiale? Per me il Brasile è favorito, in casa è fortissimo, ma spero alla fine vinca l’Italia».
Fonte: Ansa