(Gazzetta dello Sport) – Dei tredici colleghi che lo hanno preceduto, Stefano Colantuono è quello che più degli altri ha sfiorato l’impresa. Mai finora la Roma era andata così vicina alla sconfitta: soltanto una volta, a Parma alla terza giornata, era andata sotto, ma ci era rimasta per 8 minuti, intervallo escluso.Ieri ha rimediato giusto al 90’. In modo che sembrava ineluttabile, per lo sviluppo della partita e la pressione dei giallorossi, ma quando l’Atalanta stava già assaporando una vittoria inaspettata: «Trovo giusto il pareggio, mi va benissimo e prima della partita avrei firmato per ottenere un punto contro la Roma – ha spiegato il tecnico bergamasco -, ma se avessero segnato prima il rammarico sarebbe stato minore».
Cambi Per un’ora abbondante l’Atalanta è stata quasi perfetta, così diversa da quella battuta a Sassuolo («Perché il nostro rendimento cambia tanto in casa e fuori? Dobbiamo lavorarci…»), e questo lascia tranquillo Colantuono: «Abbiamo imbrigliato bene la Roma, avremmo meritato il vantaggio prima, visto il palo colpito. I giallorossi palleggiano, devi lavorare bene, non sbagliare le uscite sull’uomo, non abbassarti troppo. Nel finale siamo stati costretti a farlo e abbiamo preso gol». Sul bilancio della giornata, oltre al giallo «pesante» di Cigarini (diffidato), c’è anche l’ennesimo infortunio, quello di Del Grosso, in una squadra già con la difesa azzoppata. Un’altra sostituzione anticipata che ha complicato i piani nel finale. Moralez si è fatto male a cambi esauriti, quando la pressione della Roma dava spazi per ripartire: «Avessi potuto sostituirlo, magari l’avremmo vinta». Chiusura sull’espulsione: «Pjanic mi ha detto una cosa e io gli ho risposto. Lui è più giovane, dovrebbe portare rispetto… Cose che succedono, niente di grave».