(A. Pugliese) – Dieci anni in giallorosso e 13 in viola (tra campo e panchina), impossibile chiedergli per chi farà il tifo. «Chi vince vince va bene. Con il mio passato, ho il cuore diviso a metà, Roma e Fiorentina sono le mie squadre. Non so se con questo farò torto a qualcuno o meno, ma nella vita è sempre meglio essere sinceri». Giancarlo De Sisti lo è e oggi la partita se la vedrà a casa sua, sul divano. «E mi aspetto una sfida elettrica».
Dopo 50 giorni, torna Francesco Totti tra i convocati.
«La sua importanza non è solo tecnica, ma anche psicologica. Pochi giocatori al mondo hanno il suo ascendente diretto su compagni ed avversari. Senza di lui, gli avversari non hanno lo stesso timore».
Dovesse servire, magari a partita in corso, lei lo butterebbe dentro oggi?
«Se sta bene sì, ma non deve rischiare nulla. Lui è l’imprevedibilità in persona, può sempre regalarti la giocata giusta».
Lo porterebbe anche al Mondiale?
«Penso che Prandelli abbia già tutto chiaro. Francesco può essere una risorsa in più, ma se deve andare a fare il turista no. Al Corcovado, a fare le foto, non ce lo vedo proprio…».
Oggi è anche la sfida tra Cuadrado e Gervinho. Chi è più decisivo tra i due?
«Sono due frecce, dotate di tecnica veloce e dribbling. Ma per sfondare hanno bisogno entrambi di spazio. Il ritorno di Gervinho per i giallorossi è fondamentale, la Roma finora ha giocato spesso senza attaccanti veri: Totti da falso nove, Destro non si è mai visto, a volte c’era il solo Borriello».
Perché, neanche lei è stato convinto da Ljajic?
«Assolutamente sì, per me la sua stagione fin qui è positiva. È vero, con il Sassuolo si è mangiato un paio di gol, ma quante azioni ha costruito? Anche a Bergamo la partita l’ha salvata lui. Adem è un giocatore così: uno contro uno ti ubriaca, ma non è un goleador».
Dall’altra parte, invece, Borja Valero sta facendo una stagione eccezionale.
«Mi ha sorpreso, non lo conoscevo bene. A volte ha retto il reparto quasi da solo. Mi ricorda Hamsik: inserimenti, giocate semplici. Schiaffino diceva: il centrocampista bravo è quello che gioca semplice e quando serve fa le cose difficili. Borja Valero è così».
Nonostante i 4 pareggi, la Roma resta la vera anti-Juve?
«Assolutamente sì, più del Napoli. Finora ha pagato dazio per l’assenza di Totti. Per lo scudetto, però, la Juventus ha ancora una rosa più ricca».
Per chiudere, è più bravo Garcia o Montella?
«Io mi prendo Vincenzo, è un nostro prodotto, ci sono affezionato. Ma occhio a Garcia, sta facendo benissimo, fin qui merita solo delle lodi».