(A. Pugliese) – Corsa e treccine, per una gara all’ultimo sprint. RomaFiorentina di domenica vive anche della sfida GervinhoCuadrado: il giaguaro giallorosso e la vespa viola («Un soprannome che mi diede Toni»), una sfida fatta di gioia, dribbling e faccia a faccia. E poi di musica, con Gervinhoche ama quella africana (è amico dei Magic System, un gruppo ivoriano, è entrato in un loro video) eCuadrado che appena può balla. «Amo la salsa, il reggaeton, tutto ciò che in Colombia fa ballare la gente». In attesa di una sfida che può essere anche Mondiale (Brasile 2014), domani cercheranno di lasciare il proprio marchio in quella dell’Olimpico.
Il giaguaro nero Gervinho è oramai un pezzo pregiato dello scacchiere di Garcia, che a Roma lo ha voluto e che (in attesa del rientro di Totti, ieri in gruppo, ma solo domani si scioglierà il dubbio sulla convocazione) a lui si affida per ripartire, dopo la serie di 4 pareggi consecutivi. A Roma fa una vita tranquilla, spesso in famiglia, con le sue bambine. E, quando può, aiuta con la sua fondazione i giovanissimi ivoriani, agevolandoli nell’istruzione e costruendo strutture sportive. È un funambolo della velocità e per questo Garcia, nonostante le due stagionino all’Arsenal, ha chiesto alla Roma — che lunedì a Testaccio terrà la cena di Natale—un sacrificio per averlo. «Lo vedrete sbagliare anche dei gol, ma so che certe occasioni da rete le possiamo avere solo con lui», ripete il francese. Difetti? A volte è anche più veloce del pallone.
La vespa sudamericana Cuadrado, invece, con la Roma ha un conto aperto. Un po’ perché prima di diventare viola poteva essere giallorosso (Sabatini trovò l’accordo con l’Udinese, ma Zeman, sembra, non era convinto), un po’ perché lo scorso anno giocò forse la sua partita peggiore in viola proprio all’Olimpico, da seconda punta, lui che alla Fiorentina ha fatto tutti i ruoli: esterno alto o basso, terzino e trequartista. «Mi piace dribblare, ma credo di essere cresciuto come giocatore e di poter diventare migliore — ha detto a El9 Esportiu—Il Barça? Gioca come piace a me, ma non ho avuto contatti. Il mio presente si chiama Fiorentina, qui sto bene, in futuro vedremo». E a chi lo paragona a Ronaldinho risponde: «Siamo diversi, mi piacerebbe avere solo il 50% della sua qualità ». Chi vincerà domenica lo vedremo: certo sarà una sfida all’ultimo sprint…