(M. Calabresi) – Quando ieri mattina, a Trigoria, è comparso lo striscione «Giù le mani da Pjanic», la sensazione di stupore è stata generale. Che il Manchester United gli abbia messo gli occhi addosso è risaputo (sembrerebbe che a Bergamo ci fossero degli emissari dei Red Devils in tribuna), ma la Roma non ha paura di perderlo, anzi, chissà che nel summit di mercato tra Pallotta e Sabatini non si parli anche del contratto del bosniaco.
Intanto, l’unica squadra in grado di poter mettere le mani su Pjanic è la Bosnia, che per la prima volta nella sua storia giocherà il Mondiale: Pjanic, appena finito l’allenamento di venerdì, si è precipitato davanti alla tv per gustarsi il sorteggio, e come lui Strootman e Torosidis, più l’«imbucato» Benatia, che il Mondiale non lo giocherà e che in più occasioni non ha disdegnato qualche stoccata alla federazione marocchina. «L’importante è finire bene la stagione con la Roma, senza infortuni – ha dettoPjanic a Roma Channel -. Sia per il club che per la nazionale sarà un 2014 molto importante. Del sorteggio siamo contenti: l’Argentina (affrontata di recente in amichevole, ma senza Messi, ndr) resta la favorita, mentre con Nigeria e Iran ce la giocheremo».
GLI ALTRI Se gli Stati Uniti di Michael Bradley dovranno «pensare a una partita alla volta, perché al Mondiale non esistono partite facili», l’urna che tanto ha fatto arrabbiare l’Italia ha riservato ai romanisti Gervinho e Torosidis (che oggi tornerà in panchina dopo aver saltato due gare per infortunio) il derby tra Grecia e Costa d’Avorio: «Speriamo di qualificarci assieme – auspica Gervinho -. Vasilis, oltre a essere il mio compagno di stanza, è un amico».