Lotito non ci sta e contrattacca, rispondendo a tono alle critiche e alla perenne contestazione nei suoi confronti. Solitamente i messaggi di fine anno sono caratterizzati da parole concilianti, frasi sdolcinate. Questa volta no. La Gazzetta dello Sport ha anticipato i passi più significativi della lettera scritta dal presidente ai tifosi laziali e pubblicata nell’ultimo numero del 2013 della rivista ufficiale del club:
“I bastioni della Lazio operosa, sana, fattiva si alzano, respingendo chi parla, scrive o strepita accecato dal livore, dall’ignoranza e dalla grettezza d’animo, e, talmente impegnato in queste bestiali attività, non si accorge del male che provoca al meraviglioso ideale di sport, civiltà e solidarietà, che tutti i laziali conservano nel cuore. I fumi venefici dell’odio ad personam diffusi da sofisti del pallone (rimasugli di una passata epoca di vassallaggio) sembrano aver offuscato anche la “coscienza di popolo”; di tutti quei pseudotifosi, che chiedono chiarezza, ma che con il loro comportamento nel disertare lo stadio, e quindi abbandonando anche la squadra, sono loro i primi a non essere chiari, in quanto sono i primi a tradire i colori biancocelesti, e il loro credo laziale. Al cupo pessimismo propagato da alcuni, io continuerò a rispondere con il lavoro, l’impegno, la serietà, la coerenza, i risultati. Queste affermazioni, per i pochi lobotomizzati, vengono scambiate per alterigia, per supponenza, per egocentrismo. Per me, sono certezze, in quanto poggiano sulle solide basi della mia azione quotidiana, mirata solamente al perseguimento del bene della Lazio”.