(M.Calabresi) Mentre tutti si abbracciavano a centrocampo, Rudi Garcia si è preso la scena, andando a esultare da solo verso la curva Sud. Il record storico di dieci vittorie nelle prime dieci partite lo aveva già centrato, ieri (in gol Maicon e Destro, 12° e 13° marcatori stagionali) è arrivato l’ennesimo primato di questa stagione magica, che resta tale nonostante i quattro pareggi messi in fila. Mai, nella sua storia, la Roma era riuscita a rimanere imbattuta nelle prime 15 partite: quella di Capello (con in campo Montella), dieci anni fa era arrivata a 14, prima di arrendersi al Milan il 6 gennaio, il giorno (del 2014) che tutti hanno cerchiato con il pennarello rosso sul calendario, quello di Juve-Roma.
MANATA DECISIVA Potranno pure continuare a dire che «l’obiettivo della Roma è tornare in Europa», ma più passano le giornate e più l’asticella si alza. La Juventus vola, ma la Roma è subito dietro. «Abbiamo avuto sempre il fiato sul collo della Juventus nelle prime dieci partite, ora ce l’hanno loro – dice Morgan De Sanctis –. Vedremo a fine stagione chi sarà stato più bravo. Dispiace per i pareggi, con due partite in casa avremmo dovuto fare meglio, ma pensare che siamo secondi con questo ruolino è comunque qualcosa di anomalo». Come anomalo, a vedere anche la paratona di ieri su Pasqual, era stato l’errore di Bergamo: «Ma non chiamatelo riscatto. Contro l’Atalanta è stato un episodio sfortunato, una zolla. Piuttosto, davanti alle questioni personali metterei la prova della squadra: a differenza delle partite scorse, la Roma ha avuto fame». Da lupi, proprio come aveva chiesto Garcia.
PEPITO ANNULLATO Lupo, Mehdi Benatia, lo è stato dall’inizio della stagione. Compresi i minuti finali di ieri, dopo aver spazzato un pallone in tribuna e caricato i tifosi: «Eravamo abituati a vincere, poi però nelle ultime partite non abbiamo giocato da Roma. Ma la fiducia in noi non è mai mancata, e abbiamo dimostrato di avere un altro passo rispetto a una Fiorentina che gioca il miglior calcio d’Italia. Prima di Natale dobbiamo prendere sei punti, poi tireremo le somme, ma oggi (ieri, ndr ) abbiamo mandato un bel messaggio».
SIPARIETTO Chi non parla, twitta (Gervinho: «I lupi sono tornati», Dodò: «Complimenti a tutti», Pjanic: «Ci siamo, non molliamo niente») o dà il cinque a Pallotta nella pancia dell’Olimpico: era di ottimo umore anche mr. President, che si è fatto pure fotografare con un uomo dai tratti orientali. «Ecco il cinese», tra le risate generali. Dopo una domenica di festa, però, Pallotta è atteso da un lunedì di fuoco.