(A.Pugliese)«Francesco? Non è al 100%, non ha ancora i 90 minuti nelle gambe. Può iniziare o entrare in corsa. Ma l’importante è che sia guarito, abbia mo bisogno di lui».
Lui, cioè Totti, domani col Catania partirà dall’inizio: perché con lui in campo la Roma ha una gamma più vasta di soluzioni offensive, perché a 90’ dalla partita con la Juve c’è bisogno che il capitano metta minuti nelle gambe per ritrovare il ritmo partita e perché la terza panchina consecutiva, seppur dopo un infortunio, sarebbe difficile da digerire.
Assenze e modulo «Abbiamo fatto bene ad aspettare, Francesco a Milano ha fatto 30/35 minuti buoni», ha detto ancora Garcia. Domani lo rispedirà al centro dell’attacco, mettendogli a fianco i suoi arcieri migliori, Gervinho e Florenzi. Difficile, infatti, che quest’ ultimo venga arretrato sulla linea dei centrocampisti, dove era abituato a giocare fino alla scorsa stagione, nonostante manchino i pesi massimi De Rossi e Strootman. «Io non penso mai alle assenze, anche se Kevin e Daniele stanno facendo una grande stagione — continua Garcia —. Non ci so no, giocheranno altri due, non cambia nulla. L’obiettivo è vincere e per farlo posso mettere dentro un terzo centrocampista o cambiare modulo». Già, perché l’altra idea a cui ha pensato in settimana è il passaggio dal 433 al 4231, con Pjanic «abbassato» sulla linea dei mediani, con Bradley.
Diffidati a rischio Nessuna idea (ufficialmente) invece sui cartellini, considerando che Garcia ha 4 titolari pesanti (Pjanic, Florenzi, Maicon e Ljajic) diffidati e a rischio per la sfida con la Juve. «Non faccio mai questi calcoli, l’importante è che non arrivino cartellini ingiustificati». Poi Garcia scivola sui temi caldi di oggi: il razzismo («Bisogna punire le persone individualmente») e il calcioscommesse («Bisogna lottare in ogni mo do, ma aspettando le prove»), lui che ha cambiato la Roma. «Ha capito cosa era successo a questa squadra — dice De Sanctis a Sky —, il merito più grande dei risultati della Roma è suo». Per restare agganciata alla Juve, insomma, la Roma deve vincere a tutti i costi. «Nessuno si sarebbe immaginato una Roma con 38 punti alla vigilia di Natale, abbiamo fatto una prima parte di stagione incredibile. Ma senza rubare punti: forse ne manca qualcuno». E allora perché non credere allo scudetto? «Perché è sempre meglio una meravigliosa sorpresa che una delusione». A patto di battere il Catania, l’unica squadra ne gli ultimi 10 anni ad aver battuto la Roma prima di Natale.