(F.Oddi) Era uscita ai primi di dicembre la notizia dell’arrivo a Roma del centrocampista brasiliano Marciel Silva da Silva, classe 1995, passato per il Gremio di Porto Alegre e per il Fregatas, la scuola calcio di Emerson da Rosa, solo che era il dicembre del 2012: da allora il ragazzo aspetta che lo raggiunga il passaporto italiano che permetterebbe alla Roma di tesserarlo.
Si allena con la Primavera, quando è possibile gioca: è capitato a febbraio al Viareggio, ha convinto subito, segnando anche un gran gol allo Spartak Mosca, all’esordio: palla recuperata nella sua metà campo, cavalcata verso la porta, difensore mandato a farfalle con una finta, rasoterra di precisione con l’esterno sull’uscita del portiere. Erano due in quei mesi ad allenarsi senza poter giocare, lavoravano anche con la prima squadra, alla Coppa Carnevale scelsero lui, ma in estate tesserarono l’altro, il camerunese Cedric Tchoutou, esterno d’attacco, sfruttando la norma sul primo tesseramento, che permette di aggirare, a date condizioni, le restrinzioni sugli extraUe.
IL RITORNO Per Marciel le condizioni non c’erano, così è tornato in Brasile, ma la Roma lo ha richiamato: la scorsa settimana ha preso parte al Torneo Wojtyla (vinto). La condizione fisica è quella che è, ma il ragazzo ha confermato di saperci fare: interno di centrocampo o fantasista, maglia col 10 e controllo di palla degno di chi prende il numero dei talenti. Quando la mette sotto la suola del piede sinistro diventa impossibile togliergliela, l’unico problema è che se ne libera malvolentieri. Ma visto che all’ottima tecnica abbina la struttura fisica per diventare un giocatore di prospettiva, per ora la Roma si sta preoccupando di avere la documentazione per tesserarlo a gennaio: per insegnargli a giocare con i compagni ci sarà sempre tempo.