(F.Oddi) Il primo obiettivo stagionale per la Primavera, la Coppa Italia, è svanito più per la formula che per demeriti della Roma, abbinata in gara unica a un’Atalanta che sta dominando il girone di Inter e Milan. Ma De Rossi, al termine di un ottavo ben giocato e perso per un rigore nel finale, si è lasciato scappare quello che a Trigoria sanno da tempo: «Abbiamo il pallino del gioco, ma a questa squadra manca uno stoccatore, fatichiamo a chiudere le azioni sviluppate». Un problema non nuovo per la Primavera, che nel 2011-12 potè contare sul contributo decisivo di Junior Tallo, acquistato a caro prezzo dal Chievo: dopo una sola stagione era fuori per limiti d’età. Quando l’investimento fu fatto per Alexis Ferrante (400.000 euro) il problema non doveva porsi: aveva davanti ancora sei mesi di Allievi, oltre all’intero ciclo in Primavera. Solo che a fine agosto è stato mandato in prestito in Lega Pro, scelta irrituale per un 18enne che non aveva ancora ottenuto la consacrazione tra i ragazzi: risultato, 1 sola presenza, nella squadra in cui stanno strappando applausi gli altri due romanisti Ciciretti e Frediani.
UNA POLTRONA PER TRE Prestiti come Mattia Destro (2 gol in 77’) capitano una volta, nelle altre occasioni il posto in Primavera se lo giocano due centravanti di ruolo,Valerio Trani e Lorenzo Musto, e un adattato, Jacopo Ferri. Il primo, nazionale Under 17, ha più talento del secondo (che ha comunque segnato 5 gol tra campionato e Coppa), il terzo, schierato a Bergamo, è veloce e tecnico, vede la porta, ma ha un fisico da ala, non certo da spallate ai difensori centrali. Per il futuro i goleador ci sono – da Trani al coetaneo Calì, passando per Tumminello e per il giovanissimo Scamacca –, ma nessuno è pronto per fare la differenza già da oggi, almeno nei big match. E il rimpianto ha un nome e un cognome, Victor da Silva: la Roma in estate sembrava averlo preso, è rimasto al Chievo, tre doppiette nelle prime 3 giornate, 12 gol in 8 presenze.