Indovinare tutti gli acquisti è il sogno impossibile di ogni direttore sportivo, una missione irraggiungibile anche per lo sceicco dal libretto degli assegni infinito. Dopo 17 giornate non mancano le delusioni arrivate dal mercato per le squadre di Serie A e, dopo avervi regalato la top 11, ecco una “flop 11”, ovvero i peggiori colpi o i giocatori che hanno reso molto al di sotto delle aspettative in questa prima metà di stagione.
DIFESA PERICOLOSA – L’esperienza di Buffon, De Sanctis e Reina: su di loro hanno puntato Juventus, Roma e Napoli, le prime tre in classifica. Alla Fiorentina di Montella, sin dalla prima giornata, sembrava mancare la guida tra i pali: saltata per problemi d’ingaggio la trattativa Julio Cesar (ai margini del Qpr, tornerà in voga nel mercato di gennaio), i viola si sono affidati al giovane brasiliano Neto che più volte ha mostrato insicurezze e lacune costando punti pesanti ai toscani. Problema numero uno condiviso con il Milan che tra Abbiati, Amelia e Gabriel ha compromesso la stagione. Grande alternanza tra buone e pessime prestazioni per Curci (Bologna) e Puggioni (Chievo), mentre il Catania, lanciato verso la retrocessione, sta rinunciando ad Andujar per dare spazio al giovane Frison, da confermare poi nel campionato cadetto. Davanti a Neto, scegliamo un 4-3-3 con una difesa tutt’altro che solida: sulle fasce optiamo per la “spinta” di Schelotto sulla destra (in panchina spesso anche nel Sassuolo dopo la sfortunata parentesi interista) e di Monzon sulla sinistra, esterno preso per 4 milioni dal Lione e più volte ridicolizzato dagli attaccanti avversari. A Milano è apparso solo per pochi minuti Wallace, esterno brasiliano preso in prestito dal Chelsea e inseguito anche dalla Roma prima di prendere Maicon. Una sola presenza contro le zero di Andreolli, tornato dove era cresciuto per restare a guardare. La coppia centrale non è male sulle palle alte, ma presa in velocità rischia di essere superata ad ogni affondo: Novaretti (Lazio) e Bernardini (Chievo) hanno dimostrato di non essere ancora all’altezza di palcoscenici importanti come la massima serie italiana.
CENTROCAMPO INTERNAZIONALE – Un greco tra un brasiliano e un argentino: le geometrie di Tachtsidis (Catania), la tenacia di Cirigliano (Hellas Verona) e il talento di Felipe Anderson (Lazio) comporrebbero un centrocampo completo. Peccato che finora abbiano più che deluso. L’ex romanista sta ripetendo la scorsa annata, mostrando di soffrire i ritmi e la velocità della Serie A, mentre l’argentino, complice qualche problema fisico, non è andato oltre le tre presenze nel centrocampo di precisione svizzera di Mandorlini. Una in più per Felipe Anderson, ventenne oggetto misterioso pagato 8 milioni da Lotito.
GOMEZ, CHE SFORTUNA – L’Oscar della sfortuna va a Mario Gomez: doveva essere l’ariete in grado di spaccare il campionato e invece ha finito per restare a guardare per tre mesi dopo uno scontro con Agazzi. Due gol in tre giornate e una lunga attesa che lo vedrà rientrare nel 2014. Un bottino comunque pari a quelli di tre centravanti messi insieme e sui quali c’erano grandi attese a inizio stagione: Matri (pagato 11 milioni dal Milan), Bianchi e Belfodil (7,5 milioni più il prestito di Cassano per la comproprietà), due reti in tre e una pessima prestazione dopo l’altra. Poche reti, come quelle segnate da altri bomber che hanno deluso le attese come Emeghara, autore di un solo gol nel Livorno dopo l’exploit della scorsa stagione a Siena. Non benissimo neanche l’uomo-gossip del momento Maurito Icardi: solo otto presenze e due reti, quanto segnato dal pluri-infortunato Milito in tre spezzoni di gara.
Ecco la flop 11 del mercato estivo (4-3-3): Neto, Schelotto (Wallace), Novaretti, Bernardini, Monzon; F.Anderson, Tachtsidis, Cirigliano; Matri, Bianchi, Belfodil.
A cura di Daniele Luciani