(A. pugliese) Doppietta del difensore, terzo gol di fila del centravanti, chiude i conti Gervinho, che aveva sbagliato tanto (e chiesto un rigore). Siciliani mai in partita
Obiettivo centrato, la Roma chiude la stagione imbattuta, si tiene a 5 punti dalla Juventus ma ristabilisce lo stesso distacco dal Napoli, consolidando il secondo posto, che vuol dire poi Champions diretta. Il tutto alle porte dello scontro diretto di Torino con i bianconeri, con cui il campionato riaprirà nel 2014. Troppo grande la distanza di valori con il Catania, anche se i giallorossi nei primi 45′ si sono dimostrati ancora una volta poco cattivi, potendo chiudere la contesa con largo anticipo.
MONSIEUR BENATIA — Garcia rovescia la Roma e sceglie per la prima volta dall’inizio della stagione il 4-2-3-1, con Pjanic in mediana al fianco di Bradley e Totti (ancora imballato dopo l’infortunio) e Destro insieme dall’inizio, per una squadra a trazione anteriore. De Canio, invece, rinuncia a Bergessio e davanti si affida a Leto e Castro, con Barrientos che ha il compito di fare l’elastico tra attacco e centrocampo. Neanche il tempo di cominciare che gli strascichi di San Siro sono ancora vivi, con la Sud che ripete il coro “rossoneri carabinieri” frainteso dagli ispettori federali (in “rossoneri squadra di neri”) e regala un paio di minuti di insulti a Balotelli (“pezzo di m…” e “figlio di p….”). Nel frattempo la Roma prova a spingere, ma fatica a mettere la marcia giusta. Così il primo brivido arriva solo al17′, quando Frison è bravo a respingere un destro a giro di Ljajic. Sull’angolo successivo sponda di Destro di testa e colpo vincente di Benatia (ancora di testa), al suo terzo gol stagionale. La partita allora sembra cambiare volto, con Destro che al 21′ sfiora il 2-0 con uno spunto personale (bravo Frison in angolo) e poco dopo regala un pallone d’oro a Gervinho, che chiude il tap-in morbido e si divora il raddoppio a tu per tu con il portiere siciliano. Sono i 5 minuti in cui la Roma si accende, ma senza riuscire a colpire a morte l’avversario.
GERVINHO IN CHIAROSCURO — La ripresa si apre con un destro da fuori di Ljajic su cui Frison è ancora bravo, poi è Leto a mettere i brividi (per la prima e unica volta) ai giallorossi in piena area di rigore. Al 7′ Totti spreca una bel duetto tra Maicon e Ljajic, poi all’11’ arriva la frittata di Frison: si fa sfuggire un pallone innocuo di Maicon che rimbalza su Rolin e arriva a Destro, pronto ad insaccare a porta vuota il suo terzo gol in tre partite dal momento del rientro. La partita è virtualmente chiusa ed a mettere il lucchetto ci pensa ancora Benatia al15′, ancora di testa, stavolta su punizione laterale di Ljajic. Poi la Roma reclama due calci di rigore per interventi di Legrottaglie su Gervinho (il primo dubbio, il secondo pulito sul pallone), che al 30′ si divora ancora un gol: parata di Frison su sinistro di Totti, con l’ivoriano che a porta vuota calcia sul palo. Cinque minuti dopo Gervinho riesce finalmente a fare centro: va via tra 4 in velocità, duetta con Ljajic ed insacca da solo in modo fortunato (liscia il pallone con il destro, ma la carambola sul sinistro beffa Frison). Finisce così, con la Roma sotto la Sud e il Catania a meditare su di una partita brutta quanto un po’ tutta la sua stagione.