(A. Angeloni) Povero Adem. È arrivato per sostituire Lamela, 15 gol la scorsa stagione, e adesso si trova a doversi inventare vice Totti, non certo uno qualunque. Un doppio ruolo che, nel tempo, lo ha mandato in tilt e ha nascosto le sue qualità tecniche. Non troppo positive sono state le sue ultime prestazioni: con il Sassuolo male sotto porta, contro il Cagliari male e basta. Proprio nella fase in cui ci si aspettava da lui il salto, Adem è evaporato.
L’AVVIO BOOM Il serbo, partito benissimo in campionato con le reti al Verona (all’esordio), contro la Lazio e il Bologna, è in frenata. Il compito di Garcia, alla vigilia della sfida di Bergamo con l’Atalanta, poteva essere complicato: puntare su di lui e dargli una nuova chance proprio in un momento delicato, oppure dare spazio a Borriello e giocare quindi con un vero nueve e non con un finto nueve come Adem. Il problema si è risolto da solo: Borriello non è disponibile perché infortunato, non è nella lista dei convocati per la sfida con l’Atalanta, quindi oggi pomeriggio nel freddo di Bergamo toccherà ancora ad Adem. Una sorta di ultima chance, visto che per la gara con la Fiorentina è previsto, salvo complicazioni dell’ultima ora, il rientro di Totti.
LA TERZA DA TITOLARE A Bergamo, dunque, toccherà ancora a Ljajic fare il centravanti trequartista, titolare per la terza volta consecutiva, lui che – si dice – sa fare bene soprattutto quando entra a partita in corso. I suoi tre gol, non a caso, sono stati realizzati tutti da subentrante. Ljajic è partito negli undici solo quattro volte e in questo momento non sente la piena fiducia nei suoi confronti, sa che sta giocando soprattutto per gli infortuni degli altri. Ogni partita è un’occasione per cambiare il trend. Fin ora non ha mai segnato quando ha cominciato una partita dall’inizio.
MARCO A TERRA Resta a Roma Marco Borriello, sfortunato e acciaccato. Il destino di Marco è sempre in bilico: gioca, non gioca, serve, non serve, parte a gennaio o forse no. Lui sta bene a Roma e vorrebbe restare. La spalmatura dell’ingaggio è il prossimo passo. E nel caso a gennaio dovesse ripensarci perché troverà ancora meno spazio, partirà, avendo uno stipendio meno spaventoso per le altre squadre.