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IL MESSAGGERO Ambrosini: “Appuntamento con il bel gioco”

Ambrosini

(M.Ferretti) Massimo Ambrosini, 4 scudetti e due Champions League (e non solo…) con il Milan, 563 partite in carriera, le ultime 11 con la maglia della Fiorentina, presenta la sfida di domenica tra la Roma e i viola.

Ambrosini, che partita sarà?
«Sarà una bella partita perché si affrontano due squadre che, anche se in maniera diversa, cercano sistematicamente di giocare bene a pallone».
Come arriva la Fiorentina all’Olimpico?
«Carica per la vittoria ottenuta contro il Verona e consapevole di affrontare una Roma che ha fatto cose straordinarie».
Anche se viene da quattro pareggi di fila?
«Sì, certo. Il campionato ti racconta sempre la verità: a me è sembrato che la Roma abbia vinto alcune partite senza meritarlo fino in fondo e poi le è capitato di pareggiarne alcune che avrebbe strameritato di portare a casa».
All’Olimpico per i tre punti e anche per essere i primi a battere la Roma?
«A Roma per vincere, come prima cosa; ma sapere che potremmo essere i primi a superare i giallorossi ci dà uno stimolo in più. Negli spogliatoi ne parliamo: riuscirci sarebbe importante per la nostra crescita».
Quanto ha pesato nella Roma l’assenza di Totti?
«Un’assenza probabilmente amplificata dai pareggi di fila che la Roma ha ottenuto nelle ultime quattro partite. Ma essendo Totti un giocatore determinante, è logico che la sua presenza o la sua assenza determini l’andamento della squadra».
Che pensa di Garcia?
«Mi sembra un allenatore preparato e di personalità. In più, da dentro mi hanno raccontato che è un tipo di grande disponibilità, corretto e che durante gli allenamenti riesce a far lavorare i suoi giocatori con il sorriso. Ha creato un gruppo vero».
Si fanno grandi elogi al centrocampo della Roma: li fa anche lei?
«È il migliore del campionato».
Più forte di quello della Juve?
«Per alcuni valori individuali sì, anche se pure quello di Conte ha qualità e quantità».
Tutto ruota intorno a De Rossi.
«Un centrocampista fantastico».
Garcia l’ha piazzato davanti alla difesa.
«Cioè nella posizione che meglio esalta le sue qualità tecniche e tattiche».
Ha studiato la Roma?
«L’ho vista giocare due, tre volte: è una squadra molto tecnica che può attaccare in vari modi e che si difende molto bene. Ha preso solo quattro gol, vero?».
Esatto. Dieci vittorie, quattro pareggi e la miglior difesa non le bastano, però, per essere in testa.
«Il problema della Roma si chiama Juventus. Perché se la Roma è andata come un treno, la Juve ha fatto lo stesso marciando ad una media che mai aveva tenuto negli anni passati».
Chi vincerà la scudetto?
«La Juve».
Cosa la fa essere così sicuro?
«La forza della squadra e la sua abitudine a giocare per il vertice, una cosa che manca alla Roma».
Sarà fino alla fine un discorso a tre come indica la classifica attuale?
«Il Napoli ha valori importanti e merita di stare sul podio del campionato; l’Inter, come la Roma, non fa le coppe e questo potrebbe aiutarla a risalire verso l’alto».
E la Fiorentina?
«Non siamo ancora strutturati per lottare per le prime posizioni».
Un aggettivo per la sua squadra?
«Ambiziosa».
Con l’ambizione di giocare bene, soprattutto.
«Guardi, se noi non giochiamo bene non vinciamo le partite».
Settimana nervosa per l’ex Montella?
«A me sembra quello di sempre. Se è agitato lo nasconde bene…».
Domenica al centro dell’attacco della Roma potrebbe trovare il suo amico Borriello.
«Spero per lui che possa giocare; spero per me che non diventi il protagonista della partita».
Il campionato sta raccontando qualcosa di inedito sul piano tecnico-tattico?
«Mi sembra che ci siano sempre più allenatori che cercano di far giocare bene le proprie squadre, che hanno idee, che hanno voglia di proporre e non di subire per poi muoversi di riflesso. Penso a Garcia, certo, ma anche a Mandorlini con il suo Verona».
Cosa pensa dell’affaire Milan: lei sta con Galliani o con Barbara Berlusconi?
«Argomento per me delicato, qualsiasi cosa dicessi potrebbe essere strumentalizzata. Prima di esprimere un giudizio sulla convivenza tra i due, voglio verificarla. I segnali iniziali, intanto, mi sembrano chiari…».
La Juve multata per i cori insultanti dei suoi mini tifosi?
«Se io fossi la Juve multerei chi ha accompagnato i bambini allo stadio e non li ha presi per un orecchio spiegandogli che stavano facendo una brutta cosa».
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