(A. Abbate) – Partita per partita, persona per persona. Strizzato dalla testa ai piedi, il “Civ” Bazzani. Centrifugata la bocca, esce più di qualche cigolio: «Sì, scommettevo per i calciatori». Faceva da intermediario, forse qualcosa di più: era un esperto dell’over e girava le informazioni ai giocatori. Parola dell’ordinanza di Cremona: «Grazie alle sue entrature e conoscenze nell’ambito delle dirigenze, in particolare della Serie A, e dei calciatori “disponibili” alla corruzione, concludeva accordi che, per ogni singola partita, potevano giungere a un introito a suo favore, comprensivo del denaro necessario per la corruzione, di circa 700 mila euro a incontro». Incalzato ieri mattina già dalle 11 dal pm Di Martino, il mister Y delle scommesse finiva l’interrogatorio fiume – diviso in due trance – a tarda sera. Con pochi botti, prima di Capodanno, ma con diversi petardi: «Conobbi Mauri il giorno dopo Lazio-Juventus (3 maggio, ndr), me lo presentò Brocchi in un pranzo a Ponte Milvio. Era presente anche la fidanzata Miriam. Mi lasciò il suo numero di telefono, ovvero quello della scheda intestata, e iniziai a parlarci nel corso di tutto il mese di maggio. Mauri mi chiedeva informazioni e pareri su partite di calcio su cui scommettere». Il capitano della Lazio aveva fatto sentire la sua denuncia preventiva domenica, il giorno dopo in fondo Bazzani non sussurra molto di più nelle dichiarazioni spontanee. Il pm Di Martino era già parecchio soddisfatto dell’interrogatorio di garanzia. Le parole del “Civ” mettono Mauri con le spalle al muro: quella sim, l’aveva prima del 13 maggio.
IL MESSAGGERO Bazzani: “Scommettevo per i calciatori”
IL “CITOFONO” E GATTUSO
Lancia macigni, ma al momento sono solo sassolini. Bazzani in carcere sta studiando la sua strategia da “bossettino” dei colli bolognesi. Dico, non dico. E trema la Serie A: «Mauri mi chiese di alcuni incontri di scommesse relative al calcio. Gattuso? Un amico». Atteggiamento da pentito? Chissà se la faccia del “Civ” sarà presto appesa accanto alla foto di Provenzano nelle stanze della polizia. È da tre anni che lo Sco, indagando con la Procura di Cremona, si occupa ormai di personaggi di questo genere e usa i metodi dell’antiterrorismo e dell’antimafia per smontare il pallone italiano. C’è la tecnica del “citofono”(una sim intestata ad altri). Un’utenza “dedicata” regalò la svolta delle indagini contro le Br nell’omicidio Biagi.
LA SCHEDA INTESTATA
Paragone azzardato, ma ieri il pm Di Martino zoomava – col “Civ” Bazzani – i contatti con la famosa scheda intestata a Samantah Romano e utilizzata da Stefano Mauri. A ridosso di una combine – Lazio-Genoa 4-2 del maggio 2011 – “della cui manipolazione – scrive lo Sco – vi è certezza”. E – secondo l’accusa – non è l’unico “citofono” in funzione con il “Civ”: 110 contatti con l’utenza della “Baci e abbracci collezioni” di Brocchi, i “più significativi si riferiscono alla partita Lazio-Juventus del 2 maggio 2011”. Poi ci sono i 13 con Gattuso: “Il Civ lo conosce mezza serie A”. Inquietante che mezzo campionato sia “amico” di un uomo che sa i risultati in anticipo. E che l’amico “fraterno” di ringhio, Pipieri, colui che a Bazzani dava le maglie, avesse un debito “importante” con la sua agenzia di scommesse. E’ l’ultimo grande dettaglio.