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IL MESSAGGERO Roma, equilibrio geniale

Ternana-Roma Rudi Garcia

(U. Trani) – Appuntamento, dunque, a Torino e subito nel nuovo anno. La Grande Sfida è in programma il 5 gennaio sotto i riflettori. Le due rivali meritano la vetrina dell’Evento, con le luci, che saranno ancora quelle delle feste, a illuminare lo scontro diretto. La miglior Juve di Conte e di sempre (eguagliati i 46 punti in 17 gare della stagione 2005-2006 con Capello in panchina) contro la sorprendente Roma di Garcia(seconda con 41 punti, uno in meno del raccolto dell’annata 2003-2004, guarda caso con allenatore sempre l’attuale ct della Russia: il campionato, però, era a 18 squadre). L’ultimo turno del 2013 ha confermato quanto le due squadre siano competitive: i bianconeri campioni in carica, completi nell’organico e granitici nell’esperienza e nella mentalità; i giallorossi ancora imbattuti, efficaci nonostante le assenze ed equilibrati anche con l’assetto più spregiudicato di queste prime 17 giornate. Se la capolista vive di certezze, chi insegue dimostra di essere imprevedibile. E le novità del tecnico di Nemours possono cambiare la storia del campionato.

NUMERI DA CAPITANO
Quando gioca Totti, la Roma fa raffiche di gol: con Francesco presente in 10 gare (8 da titolare), 28 reti su 35 totali. E conquista più punti: 9 successi e 1 pareggio. E prende meno gol: solo 3 dei 7 incassati fin qui. Nei due mesi senza Totti, la Juve è riuscita a conquistare 10 punti in più dei giallorossi, accumulando il vantaggio attuale che è di 5 punti. Il capitano, con Ljajic e Pjanic, può essere decisivo pure da fermo: i giallorossi, con 14 gol, sono quelli che finora hanno sfruttato meglio le palle inattive. L’addestramento quotidiano sta dando i suoi frutti. Solo Montella, a Trigoria, lavorava così.

DIFESA DA PRIMATO
La Juve insegna: per arrivare agli ultimi due scudetti, il reparto arretrato di Conte è stato sempre il meno battuto. Come la difesa della Roma di oggi: 7 subiti, prima in Italia e anche in Europa. De Sanctis non rischia niente e, dopo quasi un mese, esce dal campo senza aver preso reti (ultima volta il 25 novembre, all’Olimpico contro il Cagliari). E nonostante i quattro attaccanti e mezzo in campo.

MODULO DI SCORTA
L’emergenza a centrocampo, fuori gli squalificati Strootman e De Rossi, ha consentito a Garcia di provare un nuovo sistema di gioco: dal 4-3-3 è passato al 4-2-3-1 che si era visto solo in corsa. Senza i due titolari, il francese si è sbizzarrito: Pjanic regista e quattro attaccanti. Formula accattivante e spavalda, con Totti trequartista alle spalle di Destro e con Gervinho e Ljajic sui lati. La qualità che si sposa con l’equilibrio. Perché la Roma si è comportata da squadra. Le punte disposte a sacrificarsi, il pressing alto e i reparti stretti tra loro. Spettacolo e gol, dinamismo e altruismo. Bradley tosto davanti alla difesa e preciso al punto da essere il più bravo nei passaggi riusciti. Gervinho sprecone ma abile a recuperare palloni, Ljajic decisivo per gli altri con due assist (terzo e quarto gol). A Torino Garcia dovrebbe tornare al 4-3-3. Ma la gara con il Catania, utile per l’esperimento tattico, non sarà dimenticata. Adesso la Roma ha un’opzione in più. Da sfruttare in futuro e non perché mancheranno pedine fondamentali per il modulo prererito. Florenzi, utilizzato solo nel finale contro il Catania, Strootman e De Rossi possono funzionare benissimo anche nel 4-2-3-1. A Torino mancherà solo Balzaretti: rosa quasi al completo.

FINALMENTE IL CENTRAVANTI
Destro è il colpo di mercato per il 2014o. Sabatini, in pubblico, aveva scommesso sul suo ritorno da protagonista. Pronostico azzeccato: 3 gol in 3 partite (155 minuti, cioè meno di 2 gare). E’ la prima punta per lo scudetto.

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