(U.Trani) – La Roma spreca una grande occasione e scivola a 5 punti dalla Juventus capolista. Due volte in vantaggio, con Destro e Strootman, si fa rimontare dal Milan che in campionato non è quello di Champions. Il 2 a 2 di San Siro non può far sorridere Garcia che prepara la gara meglio di Allegri, dando una lezione di gioco al collega e si vedono i 19 punti di differenza. Ma il francese torna a casa con un pari solo perché tradito da due gaffe della difesa che non aveva mai preso due reti in una partita.
TRIDENTE PESANTE
Totti è ancora in panchina, non essendo al top, come si vede quando entra dopo un’ora abbondante. Destro gioca la prima gara da titolare dopo quasi 7 mesi, l’ultima nella finale di Coppa Italia il 26 maggio. Garcia, non avendo lo squalificato Pjanic che è in tribuna da tifoso con gli altri duemila arrivati a San Siro, si fida del trio di centrocampo, fisicamente robusto nei suoi interpreti con Bradley che affianca De Rossi e Strootman, e va all’attacco, puntando su un reparto inedito e spregiudicato. Il centravanti è Destro, ai suoi lati Gervinho e Ljajic, con Florenzi in panchina. Allegri, invece, è più prudente. Solo Balotelli in avanti, con Kakà in appoggio e quindi in tutto cinque centrocampisti, con Montolivo trequartista e pronto al sacrificio a sinistra per limitare Maicon, più Poli, De Jong e Muntari. Nonostante l’atteggiamento equilibrato, il Milan subisce la pressione dei giallorossi.[…]
DISTRAZIONE DIFENSIVA
La Roma sta perennemente nella metà campo dei rossoneri. Strootman e Bradley cercano di collaborare con le tre punte e di dare un senso ai movimenti di Gervinho che cambia spesso fascia e di Destro. Il Milan si accende con le ripartenze di Kakà che sfrutta gli spazi creati da Balotelli. Ma il pari, al trentesimo, arriva da un angolo battuto dal brasiliano: torre di Muntari che anticipa Maicon e colpo di testa vincente sul palo lontano di Zapata, lasciato solo da Benatia. Il difensore rossonero tocca il pallone con un braccio (o con la coscia?): inutili le proteste di De Sanctis. In precedenza De Rossi chiede un rigore per una trattenuta di Bonera che sfugge all’arbitro di porta Celi.
ALTRE CHANCE
La Roma è comunque in serata. Gioca e attacca. Preso il gol, reagisce e ha due grandi occasioni per tornare in vantaggio, confermando di essere più spavalda del Milan: Bonera salva sulla linea al trentaduesimo, con Bradley che già sta esultando per il tocco ravvicinato in acrobazia dopo l’errore Abbiati; Gervinho, solo in contropiede, si fa riprendere da Zapata davanti ad Abbiati. Castan si fa male all’anca destra in uno scontro con Kakà prima del recupero: spazio a Burdisso. Dopo l’intervallo c’è Gabriel al posto di Abbiati (virus gastrointestinale).
ANCORA L’IVORIANO
Come il 5 ottobre contro l’Inter, Gervinho conquista un rigore sotto la curva nord. Lanciato da Strootman, salta Gabriel che lo atterra. Il portiere, essendo l’attaccante in posizione defilata, prende solo il giallo. E il gol: Strootman lo spiazza e firma il 2 a 1 al sesto. Ljajic invita al tiro Gervinho, anticipato però da Emanuelson. Al diciannovesimo Garcia fa entrare Totti: fuori Destro, ormai stanco. Allegri, prima di essere espulso al minuto 28 per proteste, decide di mettere un’altra punta: ecco Matri per Poli. Balotelli, nervosissimo anche per i continui cori offensivi e per qualche ululato dai tifosi giallorossi (lo speaker del Meazza ha chiesto di astenersi, pena la sospensione del match), è utile nell’azione del pari, facendo sponda: Muntari segna di destro, con Dodò in ritardo nella chiusura. La Roma chiude all’assalto. E resta imbattuta: nel recupero Balotelli spreca il tiro da tre punti. Troppi per questo Milan che ha vinto solo una delle ultime otto gare.